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Cronaca

Più di 120 unità di carabinieri della Lombardia, Liguria, Toscana, Abruzzo, Sicilia e dei Comandi provinciali di Milano e Monza-Brianza: i rifiuti arrivavano da diverse parti d'Italia, tra cui Genova
1 minuto e 40 secondi di lettura
di r.p.

GENOVA - Imbottigliano genovesi e turisti per ore sulle autostrade liguri, creano disagi e sembrano essere infiniti, ma non solo. Un'operazione dei carabinieri forestali che ha fatto scoprire una cava di estrazione di sabbia in provincia di Milano dove venivano smaltiti illecitamente grosse quantità di rifiuti terrosi e da demolizione edilizia. Più di 120 unità di carabinieri della Lombardia, Liguria, Toscana, Abruzzo, Sicilia e dei Comandi provinciali di Milano e Monza-Brianza: i rifiuti arrivavano da diverse parti d'Italia, tra cui i cantieri autostradali di Genova Est.

I carabinieri Forestali hanno eseguito un'ordinanza del gip di Milano per l'applicazione di cinque misure cautelari (tre arresti domiciliari, un obbligo di dimora ed un obbligo di firma) e un sequestro di beni per sedici milioni di euro. A tre degli arrestati è contestata l'associazione a delinquere finalizzata all'attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e all'inquinamento ambientale. In totale, le persone indagate sono 26. L'indagine è stata avviata nell'autunno del 2020 ed è stata coordinata dalla Dda di Milano. 

I rifiuti, da quanto appurato, venivano intombati e riutilizzati illecitamente nel sito. Le indagini hanno consentito di tracciare oltre 800.000 metri cubi, equivalenti a più di un milione e mezzo di tonnellate, di rifiuti terrosi e da demolizione smaltiti illecitamente all'interno della cava. L’attività d’indagine ha anche permesso di accertare i proventi dell’attività illecita, quantificati in più di sedici milioni di euro. Si è pertanto proceduto, contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, al sequestro per equivalente delle quote delle tre società coinvolte, di beni immobili, beni mobili, conti correnti, denaro contante e valori.

Le operazioni - durante le quali venivano effettuati dei trattamenti anche per il recupero del rame - venivano svolte soprattutto in orario notturno sino alle prime luci dell’alba al fine di evitare i controlli.

L'azione si inserisce in un più ampio impegno di controllo sui movimenti terra al fine di contrastare gli illeciti correlati ed è stata potenziata in vista dei crescenti investimenti, pubblici e privati, nel settore edilizio, anche in forza dei crescenti investimenti, pubblici e privati, nel settore.

 

 

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