GENOVA - Una giornata di astensione il giorno della ripresa del processo per il crollo del ponte Morandi, il 12 settembre. "Una scossa", spiega Fabiana Cilio, presidente della Camera penale ai microfoni di Primocanale.
La decisione è arrivata dopo l'incontro dell'assemblea degli avvocati della Camera penale ligure. La protesta degli avvocati genovesi, decisa "a seguito delle ripetute e gravissime problematiche legate alla carenza di organico del settore penale del Tribunale di Genova, conseguenza della perdurante inerzia del ministro di Giustizia e del Csm", comporterà probabilmente lo slittamento della prima udienza al giorno successivo.
"Il processo è una concausa dei problemi che stiamo affrontando in Tribunale: per celebrare questo procedimento, di fondamentale importanza, è stato creato un collegio ad hoc con tre giudici, ma di processi simili ne sono previsti altri due - continua la presidente -. Se per ogni procedimento ci fosse un collegio come quello per il processo Morandi non avremo più giudici e centinaia di altri procedimenti, più piccoli chiaramente, non verranno celebrati".
Secondo il Consiglio superiore della magistratura c'è una carenza del 20% dell'organico: tra penale e civile mancano 15 giudici. Sono 41 i posti vacanti tra cancellieri e funzionari. "Non vogliamo nuocere al processo per il crollo del ponte Morandi - continua la presidente della Camera penale, Fabiana Cilio - ma la data è stata scelta per dare un segnale forte e avere più attenzione per un problema gravissimo. Essenzialmente l'udienza verrà rimandata al giorno dopo, non cambierà quasi nulla vista la calendarizzazione delle udienze".
Il processo, che vede imputate 59 persone, era iniziato il 7 luglio e rinviato subito al 12 settembre per decidere quali parti civili ammettere.