BARGAGLI - "Un terremoto così forte nella zona attorno a Bargagli non si verificava da 200/300 anni" così a Primocanale il sismologo Stefano Solarino, primo ricercatore dell'Ingv (Istituto nazionale geologia e vulcanologia). Alle 15,39 i sismografi hanno registrato una scossa di magnitudo 4.1. Un terremoto sentito molto forte in tutta l'area attorno a Bargagli e anche in centro a Genova.
"Quello di Bargagli è stato un terremoto con un effetto molto marcato ed evidente. Tutta la Liguria lo ha sentito sentito in maniera molto ampia a causa delle caratteristiche che ha presentato - spiega ancora Solarino -. In passato però ci sono state diverse scosse anche molto forti che hanno interessato il territorio ligure". La mattina del 23 febbraio 1887 la Liguria Occidentale venne colpita infatti da tre forti terremoti. L'epicentro era presumibilmente in mare al largo di Imperia, gli eventi provocarono danni gravissimi nei comuni situati tra Sanremo ed Alassio. Crollarono molti edifici, tra cui alcune chiese dove si stavano tenendo le celebrazioni delle ceneri e i fedeli erano riuniti per la cerimonia dell’aspersione.
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La concomitanza con la festività fu una delle cause del grande numero di perdite umane. Solo a Bajardo, in provincia di Imperia, si contarono 220 vittime che, colte dal sisma mentre partecipavano alla funzione religiosa, si accalcarono verso l’uscita rimanendo sepolte dal crollo della volta. Anche a Genova si registrarono molti danni. La festa del “martedì grasso”, ancora in corso al Teatro Carlo Felice, fu bruscamente interrotta: caddero dei grossi lampadari e la gente fuggì in strada, impaurita.
Con una magnitudo stimata compresa tra 6.4 e 7.0, la scossa principale fu avvertita in tutta l’Italia settentrionale, nella Francia meridionale e centrale, in Svizzera e nel Tirolo. Vi furono 631 vittime e alcune città vennero danneggiate tanto gravemente da essere abbandonate. È il caso di Bussana Vecchia, che venne ricostruita più a sud nel 1894.
A seguito delle prime scosse si verificò un maremoto, con un ritiro delle acque sulla battigia fino a 10 metri nel porto di Genova ma che fu ingente anche sulle coste dell’imperiese, dove i testimoni dell’evento riferirono di aver trovato numerosi pesci morti per la lunga esposizione all’aria.