GENOVA - Scomparsa la targa di via Paolo Mantovani nei pressi del palasport della Fiumara di Genova, a Sampierdarena non molto lontano dal ponte sul Polcevera che fa da "confine" con Cornigliano. Non è la prima volta che nella zona si verificano atti di vandalismo ai danni delle due targhe stradali, ispirati da una distorta e demente visione della rivalità cittadina. Anni fa la targa di via Pieragostini era stata sradicata e abbattuta, tanto che da allora si trova dietro alla recinzione (e ad esso legata) del parco pubblico sorto attorno all'ex fabbrica di locomotive Ansaldo, riconvertita a centro commerciale. Ora, questa "sparizione".
La strada era stata intitolata ufficialmente all'ex proprietario della Sampdoria nell'estate del 2004, quando a fare da padrino dell'inaugurazione era presente Marcello Lippi, già bandiera della Sampdoria con la fascia di capitano al braccio, avviato proprio da Paolo Mantovani alla carriera di allenatore nella Primavera blucerchiata e in quei giorni fresco di nomina a commissario tecnico della nazionale italiana, che due anni dopo avrebbe portato al titolo mondiale.
Paolo Mantovani, scomparso il 14 ottobre del 1993, presidente della Sampdoria dal 1979 al giorno della morte, aveva riportato la squadra in serie A nel 1982, conquistando successivamente i Sette Trofei: la Coppa delle Coppe 1990, lo Scudetto 1991, quattro edizioni della Coppa Italia (1985, 1988, 1989 e 1994) e una Supercoppa d'Italia (1991), disputando inoltre tre finali europee (Coppa Campioni 1992, Coppa Coppe 1989, Supercoppa Europea 1990). Questi successi furono merito del gruppo di campioni assemblato sotto la sua guida: Vierchowod, Pagliuca, Mancini, Vialli, Pellegrini, Lombardo, Mannini, Pari, Souness, Francis, Cerezo, Mikhailichenko, Branca, Dossena, Carboni, Brady fino a Gullit e Platt ingaggiati poco prima della scomparsa a soli 63 anni. Alla sua morte, i tifosi blucerchiati avevano firmato in massa una petizione per l'intitolazione di una via o piazza di Genova al dirigente amato da loro e rispettato in tutta Italia ed Europa. Al contrario di altri casi, ultimo dei quali Gino Strada, il termine del decennio dalla scomparsa venne fatto valere fino all'ultimo giorno e anche il sito prescelto fu una sorpresa per i sostenitori blucerchiati, che più volte - anche con manifestazioni pubbliche - avevano chiesto il cambio di nome di Largo XII Ottobre. Dopo la votazione in consiglio comunale, venne infatti scelta la nuova via ricavata all'interno della Fiumara, con la sede dell'Ansaldo (ora Hitachi), il centro commerciale e il palasport nato anch'esso dalla ristrutturazione di un sito industriale.