IMPERIA - In un'aula della Corte di Assise di Imperia si è aperto questa mattina il processo per omicidio contro Mohammed Aldel, 36enne sudanese accusato di aver ucciso un suo connazionale, di cui non è stata accertata la vera identità, a coltellate come vendetta per un furto a opera della vittima.
Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Luca Scorza Azzarà, lo straniero avrebbe inferto alla vittima sette coltellate, di cui quella mortale al cuore, con l'aggravante di "aver commesso il fatto per futili motivi legati alla presunta sottrazione del proprio cellulare ad opera della vittima". L'uomo infatti avrebbe ucciso il connazionale perchè era convinto che fosse stato proprio lui a rubargli il telefonino.
Il cadavere era stato trovato all'alba del 26 novembre 2021 a Ventimiglia, sotto il cavalcavia di Roverino, una zona molto frequentata, e spesso abitata, da clandestini accampati (LEGGI QUI).
L'avvocato della difesa Stefania Abbagnano ha chiesto la perizia psichiatrica in base a una relazione dell'Asl, a firma del dottore Roberto Ravera, nella quale si afferma che una valutazione psichiatrica potrebbe essere importante per suffragare eventuali aspetti psicopatologici.
"Non giustifichiamo quello che ha fatto - ha dichiarato il legale, a margine dell'udienza -. Ma vogliamo capire il contesto in cui è avvenuto". Il pubblico ministero si è opposto alla richiesta, ma il Collegio si è riservato di decidere. L'udienza è stata rinviata al prossimo 2 novembre, per l'inizio del dibattimento.