Anche nel giorno in cui si profila il ricorso in Cassazione sulla ricusazione del gup, i familiari delle vittime non hanno mancato di presenziare all'udienza. Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo Vittime Morandi, ai microfoni di Primocanale ha ammesso "Noi parenti ci sentiamo carne da macello. Ci aspettiamo che inizi la discussione e che qualche parte civile trovi modo di gestire in altra sede le sue richieste".
"Noi non saremo mai tranquilli fino alla fine di questa vicenda, che sarà lunga insidiosa e difficile, è una lotta contro un sistema potente e ben radicato" insiste la Possetti. Sulla stessa lunghezza d'onda la sorella Nadia, che si sofferma sull'aspetto dell'accordo notturno tra Stato e Autostrade, a precedere di poche ore la prima delle udienze sulla ricusazione. "Se l'accordo è a carico di Cassa Depositi e Prestiti - è la tesi - vuol dire che ancora una volta lo paghiamo noi cittadini, ma noi vogliamo fortemente che sia fatta giustizia".
Presente a Palazzo di Giustizia anche Emmanuel Diaz, laconico e incisivo: "Le carte urlano forte, il ponte è crollato perché loro lo hanno permesso, quindi mi aspetto giustizia. Mi fido della Procura che sta agendo molto bene. Sono già stati individuati elementi sufficienti per stabilire le responsabilità e di conseguenza le colpe".
Anche Giuseppe Matti Altadonna, padre di Luigi, nelle dichiarazioni a Primocanale si allinea agli altri familiari delle vittime nella richiesta di verità e giustizia: "A me non interessano - sottolinea - gli escamotage procedurali in corso, voglio solo che il processo vada avanti con la dovuta serenità in modo che si faccia giustizia".