IMPERIA - È stato convalidato questa mattina l'arresto di Pavlo Bulavjtskji, 28enne ucraino alla guida della Bmw che, dopo aver guidato per 500 metri in contromano sulla A10 nella notte tra sabato e domenica, si è schiantato con un camioncino in un tratto a doppio senso di marcia.
A perdere la vita è stato Ghenadie Ghinculov, 56 anni, moldavo, mentre una trentenne ucraina, che viaggiava sul sedile anteriore lato passeggero, è rimasta ferita. Nei confronti di Bulavjtskji il giudice ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. "È colpa mia, vorrei essere morto io al posto del mio amico", ha detto l'uomo in udienza, assistito dall'avvocato Mario Ventimiglia.
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Bulavjtskji è accusato di omicidio stradale e lesioni stradali con le aggravanti della fuga dopo incidente e dell'omissione di soccorso e di violazione di sigilli. La vettura sulla quale viaggiava, infatti, era sotto sequestro amministrativo. Il ventottenne, tra l'altro, sarebbe stato munito soltanto di patente ucraina e aveva un precedente per guida in stato di ebbrezza.
Sul fatto di aver viaggiato per circa cinquecento metri contromano, ha detto che si trovava in fase di sorpasso, quindi viaggiava in un tratto a doppio senso sulla corsia nel senso opposto. Bulavjtskji ha anche affermato di essere scappato sotto choc e di essersi rifugiato sotto l'autostrada. Stando a quanto ricostruito, Ghinculov potrebbe essere morto perché senza la cintura di sicurezza.
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