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Cronaca

Proteste di residenti e pendolari
2 minuti e 30 secondi di lettura
di Gilberto Volpara

A sollevare l’ultimo caso in ordine di tempo è stato il sindaco di Sant’Olcese, Sara Dante, al fianco della sua amministrazione: “Oggi, abbiamo preso atto dell'ennesimo cantiere non comunicato al confine tra il nostro paese e il Comune di Genova, ossia, in Via Sardorella (nella foto). Una novità che ha paralizzato il territorio per molte ore, creando innumerevoli disagi a cittadini, studenti, scuole. Invitiamo tutte le parte in causa del Comune capoluogo, dal sindaco alla giunta, sino al Municipio, a strutturarsi tempestivamente e in maniera funzionale per evitare il quotidiano disagio che i cittadini di Sant'Olcese e comuni limitrofi devono subire”. 

In realtà, la situazione santolcesina delle ultime ore si inserisce in uno scacchiere più complesso in cui un po’ tutti i paesi della cintura polceverasca lamentano problemi a uscire o rientrare nel proprio borgo durante le ore di punta.

Ancora Sant’Olcese sconta, sul versante della Valbisagno, il caso Trensasco: semaforo e lavori prolungati da settimane. Serra Riccò lamenta il cedimento di un muretto nel torrente Secca parallelo alla strada provinciale in ingresso a Castagna: cantiere metropolitano mai iniziato dopo il crollo avvenuto diverse settimane fa. Mignanego subisce pesanti rallentamenti per un nuovo semaforo causato dallo smottamento di un versante in prossimità dell’abitato di Vetrerie e davanti a un’azienda di lamiere ancora sul territorio genovese. Unica parziale rassicurazione, la riapertura della strada di Santa Marta, nel comune di Ceranesi, attesa per fine mese e con benefici anche per Campomorone dopo quasi 4 anni di blocco.

Situazioni gravi che incidono sulla quotidianità dei cittadini in cui emerge un rapporto di difficolta tra amministrazioni locali, Comune di Genova, Città Metropolitana (che dopo le nuove elezioni annovera due rappresentanti provenienti dai 5 comuni valligiani).

Constatazioni oggettive sommate a ulteriori investimenti decisamente più ambiziosi sempre relativi alla collaborazione con Genova e Città Metropolitana: uno su tutti, il nuovo ponte sul torrente Secca all’altezza di Villa Serra per collegare Sant’Olcese e Serra Riccò con un esborso superiore ai 15 milioni di euro comprensivo di nuova viabilità derivante da fondi Pnrr. Ancora lì, poi, tutta la partita relativa alla privatizzazione di Villa Serra: gestione di Genova, Sant’Olcese e Serra Riccò. Quest’ultimo comune attende, infine, da Genova, lo sblocco per un nuovo ponte al confine con Pontedecimo che possa sostituire, per i residenti, l’ormai superato guado tuttora funzionante. Idem per Campomorone nei pressi del cimitero paesano.

Il Comune di Genova interviene a primocanale.it attraverso l’assessore alla mobilità integrata, Matteo Campora: “In riferimento alle situazioni più critiche, quelle di Sant’Olcese e Serra Riccò, per quanto riguarda la nostra competenza, purtroppo, dobbiamo fare i conti con la scarsità delle strade a disposizione. Il territorio è quello, nessuno può fare invenzioni. Constato, in questo senso, che dai comuni interessati non giungono proposte alternative se non la realizzazione di un doppio senso nella galleria che conduce ai mercati generali, cosa risultata non fattibile”.  

Come a dire, Genova non è Matrigna. Restano le code. Al mattino e alla sera, in entrata e in uscita da 5 paesi su 5.

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