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Cronaca

Raffica di denunce di ragazzi genovesi spaventati da telefonate dall'estero. La loro colpa? Avere chiamato numeri a pagamento senza però usufruire del servizio
1 minuto e 59 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA - Minacciati per avere chiamato numeri di chat erotiche di WhatsApp senza però usufruire del servizio a pagamento.
Molti genovesi si sono così spaventati da sporgere una denuncia alla polizia: solo al commissariato di piazza Matteotti, in centro città, sono state formalizzate almeno tre denunce.



Le prime indagini avviate dagli investigatori hanno permesso di stabilire che il numero da cui sono partite le telefonate di minacce corrisponde a un Paese estero, ma per ora gli accertamenti non hanno portato ad altro.

A presentare le denunce sono soprattutto ragazzi, appena maggiorenni, che hanno raccontato tutte storie simili, dicendo di essere stati minacciati da un anonimo interlocutore perché avevano composto un numero che avrebbe dovuto permettergli di contattare delle donne e di avere poi interrotto la comunicazione quando hanno capito che si trattava di un servizio a pagamento.

"Ho telefonato per curiosità - hanno raccontato più o meno tutti i giovani - ma quando ho capito che era un servizio a pagamento ho interrompere la comunicazione...".

Grazie a quella telefonata però i gestori del servizio, probabilmente le persone che gestiscono e sfruttano le donne delle chat erotiche spacciate per prostitute d'alto bordo, sono venuti a conoscenza del numero di telefono dei ragazzi li hanno chiamati per dirgli di smetterla perchè gli stavano facendo "perdere tempo".

Come a dire: se non volete spendere non telefonate!

Curioso che le denunce siano state  tutte presentate da giovani, questo potrebbe significare che quei ragazzi forse sono "disturbatori" seriali, hanno insomma telefonato più volte tanto da fare irritare i responsabili delle chat a pagamento. Questo però non gli consente di minacciare e spaventare i ragazzi, intimidazioni tanto pesanti che i giovani hanno raccolto il loro coraggio e si sono recati a recarsi in un commissariato di polizia a sporgere una denuncia per un fatto comunque assai imbarazzante perchè li ha costretti ad ammettere di avere telefonato ai servizi erotici.

La notizia delle denunce presentate dai ragazzi trapela anche per mettere sull'avviso tutti i potenziali utenti delle chat a luci rosse, come a dire: fate attenzione a chi telefonate, perchè il vostro numero poi potrebbe essere utilizzato da persone poco raccomandabili.
Il sospetto degli inquirenti è che quelle persone potrebbero fare un passo successivo a quelle delle minacce, passando al ricatto, all'estorsione: chiedere denaro in cambio del silenzio, ossia per non diffondere il numero di telefono sui social etichettandoli come abituali frequentatori di chat erotiche.

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