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Cronaca

Associazione a delinquere scoperta a Savona
1 minuto e 54 secondi di lettura
di Redazione

SAVONA - I Carabinieri di Savona arrestano un membro di un'associazione a delinquere nigeriana dedita al riciclaggio internazionale di denaro proveniente da truffe online.

A seguito di approfondite indagini nella giornata di ieri, in Val Bormida, i militari hanno rintracciato e arrestato un 32enne nigeriano, richiedente asilo e residente in provincia di Savona, sul quale gravava una custodia cautelare in carcere in quanto indagato per i reati di associazione per delinquere, riciclaggio internazionale di denaro provento di varie 'truffe alla nigeriana' on-line, accessi abusivi a sistemi informatici e falsificazione o alterazione di comunicazioni informatiche o telematiche.

L’indagine, rinominata 'Money Laundering', del Nucleo Investigativo di Savona è stata avviata nell’estate del 2020, a seguito dell’identificazione dei primi nigeriani trovati ad effettuare frequenti prelevamenti di denaro in alcune banche di Savona e in possesso di numerose carte di credito e telefoni cellulari. Approfondendo gli accertamenti nei loro confronti sono riusciti a risalire alla prima vittima delle truffe: una giovane toscana che denunciava di essere stata contattata, attraverso social network e vari sistemi di messaggistica, da soggetti spacciatisi per i noti cantanti Tiziano Ferro e Umberto Tozzi e da un sedicente agente della CIA o dell’FBI americano, che l’avevano indotta ad effettuare versamenti con svariate motivazioni, per un importo di circa 20.000 euro.

Nonostante la denuncia sia stata presentata in Toscana, i versamenti della giovane tramite bonifici sono giunti ad un conto corrente di un cittadino nigeriano residente a Savona.

Le indagini sono quindi proseguite con acquisizioni di altre querele per truffe, individuando in due anni ben 433 vittime di varie tipologie di truffe sparse tra l’Italia e altri 57 paesi nel mondo, con l’analisi di oltre 14.000 transizioni bancarie e movimentazioni di denaro per un totale di circa 6 milioni di euro, di cui circa 2 milioni di euro provento illecito diretto delle 433 vittime, trasferiti tra 30 diversi istituti di credito della provincia di Savona, nonché svolgendo complesse e articolate attività di tipo tradizionali con servizi di osservazioni, controlli e pedinamenti dei confronti di 76 persone indagate, 29 delle quali destinatarie di un'ordinanza di custodia cautelare.

Il 32enne arrestato ieri risulta titolare di vari rapporti bancari e carte di credito, opportunamente sequestrate, attraverso le quali ha eseguito frequenti e sistematiche operazioni per un importo complessivo di circa 180.000 euro. L’indagato è stato pertanto messo a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.

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