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Cronaca

Viaggio nella mensa-market aperta alle Vigne per aiutare chi è in difficoltà, sempre di più sono italiani
1 minuto e 9 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA -La signora Nunzia dorme un po' in strada e un po' al Massoero e piangendo chiede solo un tetto sotto cui vivere: lei, arrivata anni fa da Napoli, è la spia di una povertà sempre più diffusa nel cuore antico di Genova.

Fra le persone in difficoltà molti migranti, ma anche tanti italiani, spesso anziani con pensioni inadeguate che alla vista del cronista abbassano la testa, come a vergognarsi. 

Per questo il market delle Vigne, nel cuore del centro storico,  che aiuta tutti senza chiedere niente, è sempre più affollato e sempre più importante.

Un negozio dove fare una piccola spesa gratis che apre tre volte alla settimana in vico dietro il Coro delle Vigne, accanto alla basilica delle Vigne di don Anselmi, il neo vescovo di Rimini, a due passi da vico Mele teatro dell'omicidio della freccia.
A raccontarci il negozio senza prezzi è Marco Magnone, bancario in pensione abitante a Murta, ora volontario alla mensa delle Vigne: "Sempre di più in difficoltà ci sono anche gli italiani, spesso anziani soli. Come facciamo ad aiutare? Grazie alla beneficenza di tanti benefattori, negozianti, market e altri".

Fra le persone in fila per prendere frutta, verdura e una confezione di pasta anche una pensionata genovese che dietro la garanzia dell'anonimato e di non essere inquadrata racconta il suo dramma, fra le sue paure quelle delle bollette della luce, "semmai non la pago e rimango al buio".

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