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Cronaca

Federico con la fidanzata Rita sono crollati con l'auto dal ponte e sono sopravvissuti. Il racconto a Tiziana & Cirone.
3 minuti e 13 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

A Tiziana & Cirone martedì sera in diretta su Primocanale sono state tante e diverse e intense le testimonianze dei sopravvissuti del crollo del Morandi, dei soccorritori che hanno trovato per la prima volta nella loro vita una scena vista forse neppure nelle esercitazioni. Tra loro, ci sono i soccorritori che sono riusciti a salvare la vita a Rita e Federico, i fidanzati triestini che erano insieme in auto e che stavano arrivando a Genova partiti da Albisola a bordo della loro Golf.

I primi a parlare in trasmissione sono i Vigili del Fuoco Marco Rinaldi e Stefano Boragine. Per loro la domanda è la stessa: come avete salvato Federico?

Il primo a rispondere è Marco Rinaldi: "Mi trovo al distaccamento di Bolzaneto dal 2010. Quella mattina qualche istante dopo le 11.36 è arrivata la telefonata del nostro operativo che ci diceva di dirigerci sul crollo di un ponte. Non specificavano quale. Dopo aver percorso corso Perrone, arrivati dall'Ikea abbiamo capito. E ci siamo guardati. Ci siamo diretti in via Perlasca dove le macchine venivano controsenso per cercare di scappare. Siamo scesi dal camion correndo all'impazzata per dirigerci dall'isola ecologica Amiu. E da lì siamo passati dalla ferrovia sulle rotaie e abbiamo cercato di guardare in ogni vettura che trovavamo. Finalmente abbiamo trovato qualcuno che chiamava aiuto e ci siamo diretti da Rita e Federico e da lì abbiamo iniziato a cercare di tirarli fuori dalle lamiere".

E' la volta del collega Stefano Boragine: "Siamo arrivati sul posto, ci siamo accorti che c'era una vettura che fortunatamente è caduta in un punto della ferrovia che faceva una specie di ansa, non era stata schiacciata. Abbiamo poi visto l'auto con Federico e Rita, abbiamo cercato di mettere in sicurezza la zona e abbiamo fatto quel che potevamo. Federico era al volante. Rita era tra il sedile anteriore e posteriore sdraiata a testa in giù. Siamo partiti da lui, abbiamo iniziato a lavorare per tirarli fuori. Il lavoro c'è stato e siamo riusciti a tirarli fuori, li abbiamo consegnati alla Croce".

Prima del racconto di Federico, parla ancora Giovanni Bommarito, assistente Polizia di stato: "All'arrivo della fotografia del crollo ci sembrava quasi uno scherzo. Poi siamo partiti e siamo invece arrivati in via Perlasca, 10 minuti dopo il fatto, abbiamo scavalcato la ferrovia e siamo arrivati dall'Amiu. C'erano auto distrutte e irriconoscibili. Nella tragedia abbiamo trovato questa Golf e con i Vigili del fuoco abbiamo lavorato per estrarre Federico e Rita. Ci abbiamo messo impegno, abbiamo rischiato e siamo riusciti a estrarli vivi. Una volta ultimato il loro soccorso purtroppo non avevamo modo di salvare altri".

E' la volta di Federico Cerne, che con la fidanzata Rita Cristofaro è precipitato dal ponte nel crollo: "Di quel giorno sinceramente non ricordo praticamente nulla. Ricordo l'autogrill, caffè e sigaretta, prima del fatto, poi i ricordi sono quelli del risveglio in ospedale. Arrivavamo da Albisola per fare un giro a Genova, eravamo diretti all'Acquario.

Non ricordi i soccorritori? "Io non ricordo assolutamente nulla, come se avessi conosciuto tutti in ospedale. Con loro ci sentiamo sempre ed è sempre un piacere sentirli, vederli e incontrarli".

"Sono tornato qualche volta a Genova e un anno fa sono passato per la prima volta sul ponte, oggi l'ho fatto per la seconda volta. Nei 100 metri sono venute fuori tante emozioni anche se io non ricordo nulla", continua Federico.

E poi quella frase, breve ma che racchiude tutto: "Spontaneamente mi faccio una domanda: è 'perché io si e loro no?' è la prima domanda che mi faccio".

"Parlando egoisticamente per me dal 14 di agosto apprezzo ancora di più anche le piccole cose. Bere un caffè la mattina, il pensiero è che se fossi stato 10 metri più avanti o indietro non lo potrei gustare. Penso alla fortuna che io ho avuto e che gli altri non hanno avuto", conclude commosso Federico.

Per riguardare la trasmissione integrale