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Cronaca

1 minuto e 19 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

Terzo giorno di deposizioni in tribunale a Genova con i racconti di sopravvissuti e testimoni oculari del crollo del viadotto sul Polcevera che il 14 agosto del 2018 ha causato 43 vittime

 Il terzo del giorno a testimoniare nella giornata di oggi è Valentino Tonelli, operatore Amiu. "Lavoravo in Amiu bonifiche e stavo rientrando in sezione sul porter quando ho visto il ponte cadere e la polvere investirmi, ero a 50 metri, poi sono rientrato per dare una mano e aiutare, c'erano i colleghi Balestrero, Bobbio e altri, eravamo tutti lì. Ho sentito un boato, poi la polvere (...) colpito dalla polvere, non ho avuto lesioni fisiche ma sto male: non dormo, sono in terapia, prendo pastiglie per dormire.

L'avvocato Cesareo chiede: "Lei ha accennato che subito dopo (il crollo ndr) ha prestato soccorso?. Tonelli: "Abbiamo segnalato un ragazzo rimasto appeso perché nel silenzio era l'unica voce che si sentiva. Dopo 5 minuti (sono arrivate ndr) ambulanze e polizia. Ho informato quasi subito, entro 15 minuti, i miei familiari". L'avvocato Cesareo chiede: "In quei giorni nella zona c'erano delle polveri, come ha detto un teste sentito nei giorni precedenti?" Tonelli risponde: "Spesso trovavamo dei calcinacci e dei bulloni sulle nostre auto, era normale, spesso non potevamo prendere i mezzi, più di tre o quattro, calcinacci grossi e piccoli". il giudice Lepri domanda: "Rompevano il parabrezza?" Tonelli risponde: "Sì, infatti c'erano le reti sotto il pilone. Era caduto anche un bullone. Non so chi ha installato le reti, ogni tanto qualche tecnico veniva a controllare ma non so se fossero di Autostrade" con Tonelli che spiega che al momento del crollo era sul mezzo.