VENTIMIGLIA - "Devo chiudere la sera perché la gente ha paura, e come se non bastasse, quando apro il locale alle 16, devo chiamare il 112 per far spostare i migranti che invadono il mio dehor". Sono le parole di Marco Maiolino, titolare del bar ristorante 'Centrale 2000' nel cuore di Ventimiglia, di fronte alla stazione ferroviaria dove nel pomeriggio un 39 straniero è stato accoltellato al collo (LEGGI QUI).
Un altro episodio di violenza che si aggiunge ad una lunga lista: Maiolino è esasperato dalla situazione che vive quotidianamente. "È un degrado totale - continua - siamo abbandonati a noi stessi. Così non si può andare avanti. Diversi residenti della zona hanno messo in vendita le loro abitazioni. Non sappiamo più cosa fare". Maiolino da 3 anni apre alle 5 di mattina e chiude intorno alle 15, al massimo alle 16.
"Non lo nego, ho paura. Le volte che apro alle 16 scarico la spesa: scene di questo genere le vediamo sempre. Normalmente si picchiano, si prendono a bottigliate. Non sappiamo più cosa fare". Maiolino non ha visto nulla di quanto successo questo pomeriggio, quando a pochi metri del suo locale, un giovane originario della Guinea è stato accoltellato alla gola e poi trasferito d'urgenza al Santa Corona di Pietra Ligure.
"Abbiamo chiuso qualche giorno per ferie ma, purtroppo, la notizia non mi ha stupito".
Ventimiglia, la denuncia: "Dalle 18 la città è in mano ai passeurs" - LA NOTIZIA
Le parole del titolare si aggiungono a quelle di Sergio Scibilia, presidente Confesercenti di Ventimiglia, che solo poco prima dell'accoltellamento aveva denunciato con forza: "La città ha un grosso potenziale, ma abbandonata a se stessa non può che peggiorare. La sera è in mano ai passeurs che hanno capito il grosso giro di affari e quasi quotidianamente è teatro di episodi di micro-criminalità che vanno dal furto alla spaccio e così via. Ventimiglia e i ventimigliesi non meritano questo".