GENOVA- L'istruttore di canoa appena dimesso dall'ospedale di Lavagna è corso all'ospedale Gaslini di Genova, al fianco dei genitori di Andrea, al capezzale del canoista quattordicenne che sta lottando per la vita nella sala di rianimazione dell'ospedale pediatrico.
Le condizioni del ragazzino sono ancora gravissime per la perdita di conoscenza e lo stato di ipotermia provocata dall'essere rimasto per un'ora nell'acqua gelida dell'Entella.
Sul dramma che si è consumato nel fiume di Chiavari gli agenti del commissariato di polizia e i vigili del fuoco intervenuti hanno inviato una dettagliata relazione alla procura di Genova: ora tocca al pubblico ministero di turno decidere se aprire un'indagine ipotizzando il reato di lesioni gravi colpose, o omessa vigilanza dei giovani canoisti da parte dell'istruttore.
La polizia ha ricostruito quanto accaduto: il gruppo di canoisti del circolo di Sestri Levante Shock Wave Sports composto da 5 allievi di 14 e 15 anni abbastanza esperti e l'istruttore, aveva raggiunto la foce dell'Entella con un pulmino: obiettivo risalire il fiume controcorrente, approfittando della piena provocata dalle piogge dei giorni scorsi, e poi discenderlo divertendosi a fare slalom fra i punti in cui si formano le rapide.
Un'esercitazione di routine, come garantiscono dal circolo di canoa, visto che l'Entella è considerata una palestra semplice in cui tutti possono svolgere attività di base. Certo ieri il fiume era in piena, una variabile non da sottovalutare.
Un altro punto da chiarire è se l'Entella è navigabile: dal circolo di canoa sestrese dicono di sì e confermano di essere sempre andati a esercitarsi nel fiume di Chiavari.
Nella loro lunga relazione i poliziotti fanno cenno anche ai tronchi e l'altra fitta vegetazione presenti lungo il corso dell'Entella in cui il giovanissimo canoista è rimasto incastrato.
A chi spetta la pulizia del fiume e quando deve essere svolta? Di questo potrebbe essere chiamato a rispondere Città Metropolitana di Genova.