VALFONTANABUONA - Hanno tagliato la catena e si sono intrufolati in una galleria della miniera di Gambatesa.
Un'effrazione con ingresso abusivo in una galleria ex-mineraria è stata registrata nei giorni scorsi: è possibile si tratti di "cercatori" abusivi di minerali, oppure di curiosi irresponsabili alla ricerca di un'avventura. "Resta il fatto che si sono resi colpevoli di un'azione molto grave - fa sapere la direzione del Parco in una nota -, non solo per intrusione in area chiusa (con lucchetto), privata ed in zona tutelata, ma anche per gli aspetti non secondari di violazione di norme di sicurezza, a tutela di tutti (la miniera è da tempo solo un’attrazione turistico-culturale), esponendosi inoltre a un grosso rischio per l'incolumità personale".
Il Parco ha sporto denuncia contro ignoti presso la stazione dei Carabinieri così da avviare ogni possibile indagine sull'intrusione e trovare i colpevoli. Ad aiutarli l'installazione di fototrappole necessarie al monitoraggio sulla presenza di pipistrelli in miniera (le gallerie secondarie, non oggetto di visita turistico-museale, sono un comodo rifugio invernale per diverse specie di chirotteri). "Proprio questo tipo di strumento di controllo - continua la nota del Parco dell'Aveto -, nato per motivazioni scientifiche, potrebbe rivelarsi utile nella antipatica ed illecita vicenda, fornendo elementi per il riconoscimento di intrusi ed il Parco sta già provvedendo alle verifiche del materiale disponibile".
Da diverso tempo non si registravano più intrusioni per diversi motivi ma soprattutto perché negli ultimi casi, risalenti ormai a diversi anni fa, i colpevoli erano stati identificati e perseguiti penalmente.
"Si coglie l'occasione per diffidare, qualora ce ne fosse bisogno, dall’introdursi senza autorizzazione nelle gallerie ex-minerarie di Gambatesa, trattandosi come detto di condotta penalmente rilevante in zona peraltro accuratamente segnalata e protetta ed i trasgressori saranno immediatamente denunciati - conclude -. Gli effetti di tali azioni illecite possono comunque aver ricadute ancora più gravi per la sicurezza di chi vi si introduce e, cosa ancora peggiore, sulla sicurezza di chi visita correttamente la Miniera, in quanto molti percorsi secondari costituiscono anche le 'vie di fuga' previste dalle norme e dai piani di sicurezza del museo ed ogni loro manomissione ne potrebbe inficiare l’efficacia, o comunque gravare, oltre ai danni prodotti nell’effrazione, sulle attività di manutenzione, che vengono regolarmente condotte dal Parco, titolare della Miniera, con ogni conseguenza anche in punto risarcimento del danno da parte del trasgressore".