GENOVA - Nell'udienza di oggi, lunedì 23 gennaio, è stata ammessa la maxi memoria presentata dai pubblici ministeri Terrile e Cotugno. I giudici invece hanno respinto le eccezioni presentate dai difensori degli avvocati degli imputati che fra l'altro avevano definito la memoria incostituzionale.
A sorpresa, presente in aula l'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci e altri dei 58 imputati di Aspi, Spea e Ministero dei Lavori pubblici.
"Sono qui per contribuire all'accertamento della verità" ha detto a Primocanale Castellucci, barba lunga sotto una mascherina anti covid. Appena appreso delle sue dichiarazioni Egle Possetti, del comitato familiari vittime Morandi ha risposto dura: "La verità si accerta anche senza Castellucci".
L'ex Ad di Autostrade per i pm è l'imputato numero uno, il maggiore responsabile della tragedia, il "padre padrone" dell'azienda che non poteva ignorare delle condizioni precarie del ponte.
Il primo a parlare nell'udienza è stato Massimo Losa, ingegnere pisano, perito dei giudici, che ha iniziato a parlare premettendo che "il crollo provocato dalla corrosione sulla pila 9 si poteva evitare, con adeguata manutenzione. La corrosione del calcestruzzo è iniziata il primo giorno di vita del ponte ed è avanzata in modo progressivo sino al crollo".
Losa ha proseguito nella sua esposizione, incalzato dalle domande del pm Cotugno e dal giudice Lepri: "Ci sono stati difetti di costruzione, importanti , ma di cui non abbiamo trovato documentazione. La costruzione dell'opera era prevista in due anni ma poi ce ne hanno messi sette. Questo ha costretti ad accelerare i lavori finali e compromesso la parte dei controlli che anche quando sono stati fatti sono risultati carenti".
Losa ha aggiunto: "C'è un aspetto importante: dopo la costruzione lo stesso ingegnere Morandi aveva evidenziato criticità anche solo dall'esame visivo dell'opera, nella pila 11 c'era un difetto, una cavità nell'antenna e le indagini evidenziarono che i cavi secondari e primari non era iniettati con cemento come sarebbe dovuto essere - continua Losa -. Il difetto era all'innesto dei tiranti sino alla sommità dell'antenna. Difetto riscontrato all'epoca, parliamo dell'inizio degli anni '90, dalle indagini eseguite nel '90 e '92 che avevano poi portato al progetto di retrofitting alla pila 11. Erano passati 25 anni dalla costruzione e c'era una corrosione al 25%: sulla pila 10 non erano state evidenziate criticità sui cavi primari perchè non controllati".
Processo Morandi, Possetti: "La verità si accerta anche senza Castellucci" - LA NOTIZIA
"Non volevo mancare di attenzione", ha detto Castellucci a Egle Possetti avvicinandosi e allungando la mano, ma il portavoce dei familiari delle vittime ha rifiutato la stretta di mano. È successo in una pausa del processo dopo che Possetti rispondendo all'ex ad di Aspi aveva riferito che "la verità si può accertare anche senza Castellucci".