VENTIMIGLIA - Tante le ipotesi ma pochi gli elementi su cui indagare. Ad oggi sembra prendere sempre più piede la possibilità che il bimbo trovato in condizioni critiche in via Gallardi a Ventimiglia, per motivi ancora in via di accertamento, si sia gettato volontariamente dall'auto in movimento su cui viaggiava in compagnia della nonna e del suo compagno.
Proseguono le indagini da parte della Procura della Repubblica di Imperia per far luce su quanto accaduto al bimbo di Ventimiglia trovato gravemente ferito in via Gallardi lo scorso 19 dicembre. Una vicenda molto complessa e delicata che al momento vede indagati a piede libero, con l'accusa di lesioni gravissime, la nonna paterna e il suo compagno.
Il bimbo, come confermato da una nota ufficiale dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova, nelle scorse ore ha definitivamente lasciato il reparto di terapia intensiva. Le sue condizioni, che da subito sono apparse gravissime, fortunatamente migliorano giorno dopo giorno.
Per dovere di cronaca è giusto ricordare la nota del procuratore di Imperia, Alberto Lari, attraverso la quale invitava gli organi di stampa a non strumentalizzare la vicenda ma nel contempo forniva notizie importanti sulla possibile dinamica dei fatti. Lari aveva infatti dichiarato che le lesioni gravissime riportate sul corpicino del piccolo di soli 6 anni potevano non essere compatibili con le percosse ricevute dal compagno della nonna, come dichiarato dallo stesso alcuni giorni dopo il ricovero al nosocomio genovese.
Per ovvi motivi, anche in questo caso, vige il massimo riserbo ma sembra che la Procura stia valutando, nelle prossime ore, un controllo capillare con l'ausilio di attrezzature all'avanguardia, per rinvenire/ repertare qualsiasi tipo di traccia (anche ematica) che possa escludere o includere dettagli. Operazione non semplice dal momento in cui il bimbo da sempre frequenta luoghi e utilizza beni "di famiglia" come case, oggetti, auto. A tal proposito i legali della mamma del piccolo, Luca D'Auria e Daniela Missaglia, si dicono pronti a coinvolgere una compagine di esperti.
"E' sicuramente una vicenda delicata - aggiunge D'Auria - resa ancora più complessa dal momento in cui vi è protagonista, suo malgrado , un minore. Al momento tutte le ipotesi sono al vaglio. E' un caso che necessita quanto prima di una risoluzione".
Ricevuto questa mattina dal Pubblico Ministero Paola Marrali, D' Auria ha poi incontrato la sua assistita per il fare il punto. "E' una donna turbata ma determinata a capire quello che è successo la suo bambino. Chi lo ha ridotto così? O perchè si è ridotto così? Se l'ipotesi della macchina - prosegue l'avvocato - è al momento quella più accreditata, la mia assistita vuole sapere perchè, cosa lo ha spaventato a tal punto? da chi scappava?... se scappava".
In attesa di ulteriori sviluppi anche l'avvocato Maria Gioffrè, legale del papà del piccolo. "Il bimbo sta meglio e quanto prima verrà ascoltato. Appena siamo certi delle data delle dimissioni avanzeremo istanza di incidente probatorio in modo che l'esame irripetibile si eseguirà una volta sola. E' già stato individuato - prosegue la Gioffrè - il criminalista che sostituirà la dottoressa Bruzzone all'accertamento che avrà luogo nei prossimo giorni. Si tratta di un suo collega che verrà, volta per volta, affiancato da altri professionisti e consulenti che ci aiuteranno a far luce su quanto successo al bambino."
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