GENOVA - Ancora un tentativo di introdurre all'interno del carcere di Genova telefoni cellulare sventato dalla polizia penitenziari.
È successo nel pomeriggio di ieri, intorno alle 14, quando dal lato dello stadio Luigi Ferraris qualcuno ha lanciato all'interno dell'area passeggi del carcere un involucro. All'interno, ben impacchettati, due micro telefonini, subito raccolto da un detenuto di origine magrebina. La manovra non è però sfuggita ai poliziotti che in quel momento stavano controllato i cento detenuti nell'area.
A quel punto è scattata la perquisizione dell'uomo.
"Questo episodio conferma l'assoluta capacità del personale di Polizia Penitenziaria ancor più – sottolinea il sindacalista della Uil, Fabio Pagani – in una condizione di sovraffollamento. Oggi a Marassi si contano 680 detenuti a fronte di una capienza regolamentare prevista in 497. Tali episodi potrebbero determinare situazioni ad alto rischio. Nei prossimi giorni – conclude Pagani – valuteremo se sia il caso di investire Sindaco e Prefetto sulla questione. Di certo non sempre si è nelle condizioni di sequestrare i vari oggetti e le varie sostanze che vengono lanciate dall'esterno verso l'interno del carcere. Occorre, prevedere anche ulteriori barriere atte ad impedire i lanci".