LA SPEZIA - Continuano gli accertamenti a bordo della Geo Barents, la nave umanitaria di Medici Senza Frontiere ora sotto l'occhio attento della Procura per il triplo salvataggio di migranti in mare con cui è sbarcata a Calata Artom. Ieri un lungo interrogatorio per il comandante e il capomissione, rimasti in questura per più di 8 ore.
"Per il momento non abbiamo altre novità" hanno detto i portavoce di Medici senza frontiere.
L'obiettivo della verifica stabilire se i tre diversi interventi rispettino la nuova normativa, il decreto Piantedosi, che vieta ulteriori soccorsi di migranti una volta che viene stato assegnato un porto sicuro, proprio come sarebbe accaduto al rescue vessel battente bandiera norvegese. Un detour, quello che ha portato al salvataggio totale di 237 persone, che potrebbe costare alla nave un fermo di due mesi e al capitano una sanzione da 10 a 50 mila euro.
Dopo il primo salvataggio a largo della Libia di circa 65 migranti, Geo Barents aveva infatti ricevuto ordine di fare rotta verso La Spezia, ad oltre 100 ore di navigazione: in viaggio verso la Liguria ha però risposto alla richiesta d'aiuto di altri due gommoni carichi di persone.
Nessuna violazione aveva replicato l'Ong, "non possiamo abbandonare le persone in mare se ci viene inviata una richiesta di soccorso".
(Notizia in aggiornamento)