GENOVA - La mostra "il massacro" per dire no al regime islamico iraniano.
E' la protesta della comunità iraniana per dire alla repressione della dittatura che sta uccidendo la libertà nel Paese, un regime che proprio oggi celebra l'anniversario del suo avvento.
Per questo gli iraniani di Genova e di altre parti d'Italia si sono dati appuntamento in piazza Matteotti, nel centro città, con una manifestazione molto toccante, con vari postazioni che ricordano il sangue degli iraniani che provano a resistere e il sacrificio delle donne private di ogni libertà.
A spiegare le ragioni della resistenza Sohrab Najafi, un giovane iraniani da vent'anni in Italia: "Da mesi continua la nostra rivolta contro il regime islamico che oggi celebra il suo avvento avvenuto 44 anni fa, noi a Genova siamo attivi con un gruppo "voli.vocelibera,", di attivisti e artivisti, iraniani e non. Vogliamo che i nostri fratelli e le nostre sorelle in Iran sappiamo che non sono soli e possono contare sul nostro supporto per perdere le speranze e continuare a combattere questo regime di assassini e di...mostri.
Io sono in Italia da vent'anni, ma non sono nato qui, i mie genitori mi hanno portato via dall'Iran per darmi una possibilità, perchè i problemi in Iran non sono nati ora ma esistono da più di 40 anni".
Ecco il testo allegato alla mostra "ll massacro":
L’11 febbraio il regime islamico festeggia il 44esimo anniversario della rivoluzione islamica. A più di 4 mesi dall’inizio della rivoluzione “donna vita libertà”, gli iraniani di tutto il mondo si sono organizzati nuovamente per continuare a far sentire la propria all’unisono e hanno scelto proprio questa ricorrenza per esprimere il proprio disappunto e il proprio dolore per i propri cari in Iran. Il gruppo di attivisti iraniani di genova conosciuto con il nome di voli.vocelibera, questo sabato si è trasformato in un gruppo di “artivisti” allestendo in piazza matteotti una mostra a cielo aperto. “il massacro”, è un racconto di 44 anni di crimini, ingiustizie e soprusi messe in atto dal regime islamico e dal suo corpo dei guardiani della rivoluzione. È ora che il mondo intero presenti il conto ai pasdaran per i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità che hanno messo in atto in questi anni, e che vengano riconosciuti da tutti come un organizzazione terroristica internazionale.