GENOVA - Piselli, tonno, omogeneizzati, salse, pasta, in tutto otto tonnellate di generi alimentare che da Genova sono partiti alla volta di Leopoli, fra le bombe della tormentata Ucraina, grazie all'impegno dei volontari di Sant'Egidio e il tam tam a cui ha contribuito in modo importante anche Primocanale.
Il primo tir di aiuti organizzati esclusivamente dalla Comunità di Sant'Egidio - che non ha caso ha nel suo logo la Colomba della Pace - è partito oggi da via Spataro, da un deposito di alimentari di Sampierdarena, dove sotto l'occhio attento di Andrea Chiappori e Manuela Dogliotti, il numero uno e la responsabile dell'emergenza Ucraina della comunità, Vassily, il camionista ucraino alla guida di un tir lungo sedici metri, dopo la breve pausa imposta dalle normative, dopo avere caricato il camion è partito per Leopoli.
Lo aspetta un lungo viaggio di due giorni e mezzo di tempo, il carico sarà poi diviso fra oltre 100 località. "L'auspicio è che sia solo il primo di una lunga serie di tir con aiuti che potremo organizzare - spiega Chiappori - a Roma riusciamo a inviare tre camion al mese, noi speriamo di farne un altro entro un mese e un terzo entro Pasqua, poi vedremo, anche se l'augurio è che dopo non ce ne sia più bisogno per l'avvento della Pace".
La Comunità di Sant'Egidio è dal primo giorno dello scoppio della guerra in Ucraina in prima fila per aiutare i profughi ucraini: "Abbiamo consegnato 10 pacchi aiuti a chi è scappato a Genova dalla guerra" esemplifica Chiappori che poi invita ancora i genovesi a dare: "Ora per semplificare le procedure di invio preferiamo raccogliere denaro con cui acquistare gli alimentari rispetto alla raccolta di generi alimentari" spiega ancora Chiappori.
La Comunità di Sant'Egidio, come spiega anche Manuela Dogliotti, è in prima fila per aiutare tutti coloro che hanno bisogno, i bambini e tutte le persone in difficoltà, come i migranti e i senza fissa dimora, "ma un'altra grande emergenza è dietro l'angolo, e riguarda gli anziani, i nostri anziani, riguarda anche noi che fra qualche anno saremo anziani, persone spesso sole e fragili e sempre più e bisognose di aiuti, non solo economici e materiali. A nostro avviso si sta sottovalutando questa emergenza che potrebbe fra non molto diventare la più grande emergenza del nostro Paese".