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Cronaca

Terminata l'agitazione dei colleghi: "Simone siamo con te". Chiesta più sicurezza e macchinari moderni
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di Michele Varì
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GENOVA -Il previsto presidio dei lavoratori, poi sfociato in un corteo nelle strade del ponente, il magistrato Giuseppe Longo che effettua un sopralluogo e pone sotto sequestro il tornio e reparto in cui è avvenuto l'infortunio e nello stesso tempo un'altra indagine avviata dalla Asl3: sono le prime importanti reazioni in seguito il gravissimo incidente sul lavoro accaduto all'Ansaldo Energia di corso Perrone.

Nell'infortunio è rimasto ferito Simone Bonori, 37 anni, operaio specializzato, ora ricoverato in coma farmacologico nella sala di rianimazione dell'ospedale San Martino.

Il lavoratore è stato colpito alla fronte da un pezzo di 200 chili staccatosi da un vecchio tornio verticale degli anni '70: il pezzo di ferro ha sfondato una paratia e l'ha centrato.

Proprio le condizioni dei macchinari più vetusti sono fra le denunce degli operai scesi in piazza grazie a una mobilitazione indetta da tutti i sindacati.

Due gli striscioni ad aprire la protesta: “Ansaldo: macchinari anni Settanta e zero investimenti, vergogna!" e “Forza Simone, siamo tutti con te”.


Anche se era previsto solo un presidio davanti alla fabbrica, dalle 9 alle 11, gli operai hanno poi effettuato un corteo
sino alla rotatoria davanti alla Fiumara, a Sampierdarena. Poi sono tornati in fabbrica.

L'Ospedale San Martino ha aggiornato il bollettino sulle condizioni di Bonori:
"E' sempre ricoverato presso la Terapia Intensiva al 3° piano del Monoblocco, diretta dal professor Paolo Pelosi. Le sue condizioni restano stabili nella loro gravità. La prognosi è riservata. Allo stato attuale il paziente non necessita di intervento chirurgico".

 

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