IMPERIA - La buona notizia è che un buon 60% dell'utenza sanremese coinvolta, avrà nuovamente l'acqua potabile dopo che negli scorsi giorni i lavandini erano diventati off-limits per circa 20 mila persone a causa del solvente 1,2,3 tricloropropano, rinvenuto in livelli molto superiori a quelli di legge.
Il vertice tenutosi in Prefettura alla presenza di Regione, Rivieracqua Ato, Provincia, Arpal, Asl e sindaci ha dato la possibilità di un confronto diretto tra le parti coinvolte per capire il da farsi e soprattutto dare delle tempistiche.
"Continueremo - ha sottolineato l'assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone - a chiedere analisi continue e costanti nelle 24 ore di ogni giornata per avere quei dati in tendenza di miglioramento, almeno sulla rete idrica, che ci consentano di liberare fette di popolazione oggi ancora vincolata dalle ordinanze dei sindaci dei Comuni coinvolti. Dobbiamo lavorare affinché nei prossimi 15 giorni quei quattro pozzi vengano completamente isolati e ci si approvvigioni dall'acquedotto del Roja. Solo in un secondo tempo si vedrà se riutilizzarli".
Il commissario Ato, nonchè presidente della provincia Claudio Scajola, abbozza un quadro a tinte scure su quello che potrebbe essere l'imminente futuro evidenziando quanto sia di fondamentale importanza premere l'acceleratore sui lavori, conscio della situazione in cui versano le condotte idriche anche a causa della siccità.
"È possibile - ha spiegato - che questi fenomeni si ripetano perchè si va a pescare nel fondo e, ripeto, potranno verificarsi ancora. Bisogna far interventi, investimenti e by pass".
Sulla gestione del settore idrico nell'imperiese, Claudio Scajola non ha dubbi: "Deficitaria".