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Cronaca

Il servizio del presidio sanitario è indispensabile per un territorio vasto con una viabilità problematica e forti presenze turistiche nella stagione estiva
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di Emanuela Cavallo
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LEVANTO - Dal prossimo 15 gennaio il pronto soccorso dell’ospedale San Nicolò di Levanto non garantirà il servizio nelle ore notturne. Nelle località delle Riviera la mancanza del presidio sanitario durante la notte desta notevole preoccupazione ed è già stata avviata un’azione di sensibilizzazione dei parlamentari liguri e dei consiglieri regionali a favore della permanenza e di una definitiva e più efficiente riorganizzazione del più importante servizio erogato dal presidio del San Nicolò.

Continuiamo a rapportarci con le istituzioni che programmano e gestiscono la sanità sul territorio - ha commentato il sindaco di Levanto Luca del Bello -. Chiediamo un confronto chiaro con i rappresentanti le istituzioni, ai quali continueremo a far presente come sia indispensabile mantenere aperto tutto l’anno, per 24 ore al giorno, È chiaro che se non dovessimo trovare nelle istituzioni degli interlocutori disposti ad ascoltare e recepire le legittime aspettative di un intero territorio, non esiteremo ad intraprendere iniziative più forti insieme ai cittadini”.

All’appello si unisce anche il sindaco di Monterosso Emanuele Moggia: “Siamo estremamente preoccupati dalla possibile chiusura del Pronto Soccorso di Levanto e chiediamo con forza alla Regione di riconsiderare questa decisione. Un territorio scomodo, come quello delle Cinque Terre e della Riviera non si può permettere di non avere a disposizione un punto di primo intervento. Chiediamo di riconsiderare con urgenza questa chiusura”.

Il sindaco di Levanto ha chiesto al Presidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria Giovanni Toti e al direttore generale dell’Asl 5 Spezzino Paolo Cavagnaro di partecipare ad una seduta del Consiglio comunale levantese e illustrare all’assemblea il futuro del Punto di primo intervento all’interno dell’ospedale San Nicolò.