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Cronaca

Sono ben 24 i capi di imputazione contestati alla coppia, tutti concernenti atti predatori compiuti dalla primavera del 2022 sino al mese scorso, ma si sospetta che le “spaccate” notturne commesse dagli indagati possano essere molte di più
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di Redazione

 ALBENGA - Arrestati due componenti di una banda di ladri seriali che da tempo terrorizzavano i commercianti della piana di Albenga.

Dopo gli arresti dello scorso febbraio, quando a finire in manette erano stati 4 malviventi specializzati in furti con “spaccate”, che avevano imperversato sulla cittadina ingauna tra novembre 2022 e gennaio 2023, nei giorni scorsi i Carabinieri di Albenga hanno arrestato i due componenti di un’altra banda, che dal marzo 2022 erano diventati l’incubo dei commercianti di Loano, Borghetto Santo Spirito, Borgio Verezzi e Toirano, che nell’aprire la mattina le loro attività erano stati costretti a constatare di essere stati depredati.

Il più delle volte il bottino si riduceva a pochi spiccioli, ma i danni a vetrate, cancelli ed infissi che la banda procurava ai negozi, saloni di bellezza, bar e ristoranti, erano spesso ingenti.

I due delinquenti, di 64 e 50 anni, sono finiti manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal G.I.P. del Tribunale di Savona, emessa a conclusione delle prolungate indagini compiute in collaborazione tra la Sezione Operativa dei Carabinieri di Albenga e le Stazioni di Loano e Borghetto Santo Spirito, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica dottor. Luca Traversa.

Sono ben 24 i capi di imputazione contestati alla coppia, tutti concernenti atti predatori compiuti dalla primavera del 2022 sino al mese scorso, ma si sospetta che le “spaccate” notturne commesse dagli indagati possano essere molte di più.

Gli indagati agivano tra la tarda notte sino alle prime luci dell’alba, e, utilizzando palanchini e altri strumenti da scasso, forzavano le saracinesche o sfondavano le vetrate degli esercizi pubblici. Tra i loro obiettivi si annoverano svariati locali di Loano, come il “Bar Tabacchi G4”, il Bar “Happy Days” – questo colpito ben due volte –, il bar “Il Gusto degli Altri”, il Bar “Gelmo”, il Bar “Queeny”, i centri estetici “Dettagli” e “Weelness”, il supermercato Conad, i locali della “Fruttitalia s.n.c.”, il ristorante “Il Basilico”, la gastronomia “Carapepana”, la pasticceria “Il Capriccio”, il centro A.S.D. “Padel Arena” ed altri. Gli indagati si sono spinti anche a Borghetto Santo Spirito, colpendo diversi esercizi tra i quali la Pizzeria “Da Chiara”, il ristorante “Gente di Mare” e gli alimentari “Panorama” e “Il Frutteto”, nonché a Borgio Verezzi, in danno dei Bagni “Europa”.

Dopo i primi eventi, i Carabinieri hanno iniziato subito la ricerca degli elementi che potessero dare un volto agli autori, raccogliendo testimonianze, repertando tracce biologiche (poi rivelatesi di fondamentale importanza), visionando ore e ore di filmati delle telecamere di sorveglianza cittadine, grazie ai quali i militari hanno individuato i due uomini, che colpivano spostandosi sempre a piedi e con il viso coperto da passamontagna. Dopo mesi di lavoro, attraverso una minuziosa analisi delle immagini, gli inquirenti hanno individuato la peculiare fisionomia del volto del più anziano della coppia. La ricerca di tali caratteristiche nelle banche dati delle forze dell’ordine e i vari servizi di appostamento e pedinamento, hanno quindi permesso di identificare i due, individuando anche l’abbigliamento utilizzato duranti i colpi, permettendo anche di repertare il loro DNA lasciato sui luoghi dei delitti.

Durante l’arresto è stata rinvenuta parte della refurtiva di alcuni furti commessi, oltre a svariati oggetti, tra i quali computer e smartphone, che hanno permesso di attribuire agli indagati ulteriori due eventi delittuosi commessi presso il centro anziani “Aurora” di Toirano, colpito per ben due volte nel giro di un mese. Tali reati andranno ad aggiungersi ai 24 capi di imputazione già contenuti nell’ordinanza del Tribunale di Savona. A corroborare la tesi investigativa, le perquisizioni degli indagati hanno consentito il sequestro dell’abbigliamento utilizzato durante i colpi, corrispondente a quello catturato dai sistemi di videosorveglianza.

Gli arrestati sono stati immediatamente condotti in carcere a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.

 

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