GENOVA - La Camera Penale Regionale Ligure condivide le motivazioni dell’astensione dalle udienze dei penalisti dal 19 al 21 aprile, "che si possono ricondurre all’inerzia del Ministro, il quale, dopo essersi più volte impegnato ad avviare un tavolo con l’Unione delle Camere Penali Italiane, l’ANM e l’Accademia per porre rimedio ad alcune gravi criticità deli decreti attuativi della riforma Cartabia, non ha fatto seguire alle parole alcun fatto concreto".
"Molte problematiche - si legge nel comunicato della camera penale ligure sottoscritto dal presidente Fabiana Cilio e il segretario Nicola Scodnik - consistono in un vero e proprio pregiudizio al diritto di difesa e si verificano già quotidianamente, quali l’impossibilità per il difensore di un imputato, per il quale si è proceduto in assenza, di proporre appello senza uno specifico mandato ad impugnare rilasciato dopo la pronuncia della sentenza dall’imputato, che porta all’inaccettabile situazione nella quale se un difensore ravvisi una necessità di appellare una sentenza di condanna ritenuta ingiusta, non lo possa fare autonomamente nell’interesse dell’assistito".
Altre criticità - scrivono ancora Cilio e Scodnik - si verificheranno a breve non appena entrerà a regime la nuova udienza predibattimentale che dovrà essere tenuta da un giudice diverso da quello che si occuperà della successiva fase istruttoria: a fronte di una carenza di organico diffusa in tutto il Paese, ma soprattutto nel Tribunale di Genova, ciò contribuirà ad ulteriori difficoltà nella celebrazione dei processi, considerando che nel nostro Foro, allo stato, nonostante il previsto arrivo di 5 giudici, la situazione non è cambiata e stiamo registrando ancora gravissimi ritardi per la celebrazione dei processi".