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Cronaca

In piazza Galileo Ferraris: a scontrarsi due diversi gruppi di ultrà. Fra i motivi: le posizioni nella gradinata Nord
4 minuti e 6 secondi di lettura
di Michele Varì - Andrea Popolano
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GENOVA - Violenti scontri fra tifosi del Genoa dopo la partita vinta dalla squadra rossoblù contro il Perugia: è successo alle 18 in piazza Galileo Ferraris, a poche decine di metri dallo stadio. Ci sono più feriti e contusi.

Il primo bilancio parla di almeno cinque persone finite in ospedale, tutte denunciate, ma il numero delle persone coinvolte è molto più alto e di certo gli ultrà che saranno identificati e denunciati è destinato a lievitare nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

Uno dei feriti è un ragazzo facente parte di un club perugino gemellato con uno dei gruppi rossoblù coinvolti nella rissa. Agli scontri avrebbero preso parte anche altri ultrà giunti da altre parti d'Italia e anche da Marsiglia, in Francia.

A scontrarsi, come trapela dalla questura, almeno una cinquantina di persone, tutti ultrà dei gruppi più noti, fra cui il 5R e i Carruggi, che si sarebbero schierati contro quelli del Nucleo, un gruppo nato sulle ceneri della Brigata Speloncia.

Negli scontri sono stati esplosi anche dei petardi e sono state danneggiate almeno due auto posteggiate. Per terra oltre al vetro di un lunotto posteriore di un'auto anche cocci di bottiglie e pietre.

Spaventati e soprattutto indignati i testimoni oculari degli scontri: "Erano circa trenta persone, non solo giovani, ma anche adulti, cinquantenni, si sono picchiati con mazze e cinture, sembravano dei pazzi. Un gruppetto è arrivato con i fumogeni e i visi coperti da via Marassi mentre gli altri erano già in piazza Galileo Ferraris, poi il fuggi fuggi prima dell'arrivo delle volanti della polizia". Alcuni dei feriti sono entrati nei negozi vicini a chiedere acqua e fazzoletti per curare le ferite. "Uno era sanguinante a una gamba, un altro alla schiena, altri ancora avevano il viso ricoperto di sangue" spiega chi ha assistito alla scena. Il tutto sarebbe durato una decina di minuti.

I motivi degli scontri potrebbero essere diversi: primo fra tutti alcuni screzi ripetuti nella gradinata Nord. In ballo ci sarebbe l'occupazione dei posti più ambiti nel Ferraris. Meno credito il movente politico anche se da una parte ci sono tifosi vicini di sinistra come I Carruggi, e dall'altra, il Nucleo, invece marcatamente di destra.

A dividere i tifosi organizzati anche interessi economici, come provato da alcune recenti e importanti indagini sul mondo degli ultrà, non solo rossoblù. Non a caso la rissa è divampata in momento in cui la squadra pur militando in serie B va a mille ed lanciatissima verso la promozione in serie A, con lo stadio sempre quasi pieno. Più persone in gradinata, più interessi, vendite di gadget e di magliette.

Pare che fra i motivi di tensione ci siano anche i ripetuti tentativi di uno dei gruppi ultrà, il Nucleo, di entrare nello stadio senza pagare, gesti che hanno costretto forze dell'ordine e steward a rafforzare i controlli ai tornelli degli ingressi, creando così inevitabili disagi a tutti i tifosi.

Ma su questi particolari trapelati si potrà essere più attendibili nelle prossime ore. Le indagini sono state avviate dagli agenti delle volanti e dagli investigatori della Digos con la testimonianza di alcuni testimoni oculari degli scontri e l'acquisizione di video ripresi dalle telecamere della zona e da alcuni abitanti e commercianti.

Gli scontri sarebbero stati programmati all'interno dello stadio, dove verso la fine della partita vittoriosa con il Perugia si era notata una tensione ingiustificata in alcune parti della Nord. Questo potrebbe essere confermato dai messaggi nei telefonini dei feriti, subito sequestrati dai poliziotti.

Certo invece che gli ultrà per affrontarsi si sono dati appuntamento. La conferma dal fatto che gli scontri sono iniziati verso le 18, non a caso due ore dopo la fine della partita, il momento nel quale il servizio d'ordine della polizia si conclude. E' stato allora che gli ultrà, che per non dare nell'occhio avevano raggiunto piazza Galileo Ferraris alla spicciolata, hanno avuto la possibilità di uscire allo scoperto e scontrarsi senza essere fermati da agenti e carabinieri che sino a pochi minuti anche grazie al reparto mobile della polizia e al battaglione dell'arma prima avevano blindato l'area dello stadio.

Quando numerose telefonate giunte al 112 hanno avvertito della guerriglia in piazza Galileo Ferraris sono confluite tutte le pattuglie delle forze dell'ordine in servizio, primi fra tutti gli investigatori della Digos. Numerose anche le ambulanze del 118 arrivate in zona. 

Un negoziante ha raccontato di giovani con il viso pieno di sangue, "uno dei feriti mi ha chiesto dell'acqua in inglese..." ha precisato.

Piazza Galileo Ferraris è a due passi da via Fereggiano, strada che in fatto di tifosi violenti rievoca per lo storico regolamento di conti organizzato fra ultrà genoani e doriani del 16 maggio del 1989.

Tutti i feriti sono ultrà noti alla polizia, alcuni sono stati identificati negli ospedali dove si sono recati per farsi medicare. Saranno denunciati per numerosi reati: rissa, lesioni e possesso di armi improprie. Ovviamente per tutti i denunciati scatteranno Daspo ed eventuali obblighi di firma che gli impediranno di assistere agli eventi sportivi.

 

 

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