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Cronaca

La tragedia vicino a piazza della Nunziata. La vittima è un uomo di 38 anni. Il fermato un 42 enne genovese. La lite forse scaturita per motivi di gelosia
2 minuti e 41 secondi di lettura
di Aurora Bottino

GENOVA - Un omicidio si è consumato nel pomeriggio di ieri in via Polleri, nel centro di Genova, a due passi dalla chiesa della Annunziata. Un uomo di 38 anni, Manuel Di Palo, è stato ucciso per strada, colpito da un colpo di pistola. L'assassino è un 42 enne genovese, Filippo Giribaldi, arrestato dagli agenti della polizia. L'arma del delitto è stata recuperata sotto un'auto parcheggiata in piazza Bandiera.

Vittima e assassino sono entrambi di nazionalità italiana. Il colpo di pistola sarebbe partito da distanza ravvicinata dopo una lite che si ipotizza sia scaturita per motivi di gelosia e droga. Da una prima ricostruzione sembrerebbe infatti che entrambi frequentassero una donna di 53 anni che abitava nella via in cui sarebbe iniziata la lite.

 L'omicida, subito dopo aver sparato, si è rifugiato nella chiesa della Annunziata dove è entrato, sotto shock, dicendo: “Ho sparato a un uomo, chiamate la polizia”. A quel punto è stato raggiunto dagli agenti e arrestato. 

A raccontare a Primocanale cosa è successo è Jean Pasqual Colì, sacrestano della Comunità di Sant'Egidio: "Un signore è arrivato di corsa, faticava a respirare. Ci ha detto di aver sparato a qualcuno e di chiamare la polizia. Gli abbiamo chiesto cosa era successo. Aveva dei guanti di lavoro ma non ci ha detto se stava lavorando. Poi è stato lui stesso a chiamare la polizia che è subito arrivata e lo ha portato via" spiega Colì, sacrestano dell'Annunziata.

Sul luogo dell'omicidio è arrivato il magistrato di turno Eugenia Menichetti che ha avviato i rilievi necessari a ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Nel mentre il fermato è stato subito interrogato. L'arma è stata presa in carico dalla scientifica. La strada dove si è consumato l'omicidio è rimasta chiusa al traffico fino alle 21:30. 

Giribaldi è un portuale della Culmv molto attivo durante le diverse manifestazioni di blocco dei varchi portuali a Genova e conosciuto per essersi avvicinato alle manifestazioni contro il Green Pass da cui però, sottolineano da Libera Piazza Genova, non si era più fatto vedere e sentire da tempo. 

Di Palo era un militante di Casapound, nel 2020 era stato condannato assieme ad altre due persone a 8 mesi con la condizionale per un'aggressione con accoltellamento, avvenuta nel 2018, ad un antifascista che stava affiggendo alcuni manifesti poco distante dalla sede genovese di Casapound.

La lite sarebbe nata in Salita San Bartolomeo del Carmine, una stradina che da piazza del Carmine arriva in corso Carbonara. Da quello che riferiscono alcuni testimoni i due giravano nella zona da qualche tempo, sempre insieme. Entrambi erano conosciuti nel quartiere come persone problematiche, raccontano alcuni residenti. 

L'omicidio avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri è il quarto a Genova in poco meno di sette mesi. Ad ottobre il delitto in via Novella, al Cep, dove un figlio ha ucciso il padre dopo una lite. Sempre per una lite è avvenuto i primi di novembre l'omicidio di Javier Alfredo Romero Miranda, ucciso con una freccia da un artigiano trasfertista che non riusciva a dormire per il troppo rumore fatto da Miranda e un amico che festeggiavano la nascita del figlio del peruviano. 

Sempre i primi di gennaio, il 4, il quartiere di Pontedecimo è palcoscenico di un omicidio suicidio. All'ora di pranzo Andrea Incorvaia, 32 anni, spara alla fidanzata di soli 24 anni Giulia Donato e poi si uccide. 

 

 

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