GENOVA - Ergastolo per Sebastiano Cannella, accusato di avere ucciso lo scorso luglio a Genova la moglie Marzia Bettino da cui si stava separando. Riconosciuta la provvisionale da 100 mila euro ciascuno ai figli.
A Cannella il pm Federico Panichi, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, aveva contestato in prima battuta la premeditazione perché la corda usata aveva un nodo scorsoio. Una ricostruzione contestata dal legale dell'uomo, l'avvocato Fabio Strata e lo stesso pm, in sede di requisitoria, l'aveva esclusa. Anche i giudici della corte d'assise l'hanno esclusa.
La consulenza tecnica del pubblico ministero aveva dimostrato che Cannella era capace di intendere e volere. Secondo quanto emerso durante le indagini condotte dai carabinieri, l'uomo ha ucciso la moglie in una dependance di pertinenza della loro villetta usando una corda e in seguito si è allontanato e ha iniziato a vagare per la Valpolcevera per poi chiamare i carabinieri dalla stazione di Pontedecimo e confessare al telefono l'omicidio.
Cannella secondo l'accusa non avrebbe accettato né la separazione né il dover lasciare la casa di proprietà della moglie, che aveva contribuito a ristrutturare. I figli della coppia, assistiti dall'avvocato Francesco Del Deo, si erano costituiti parte civile. Alcune settimane fa avevano scoperto che il corpo della madre era stato sepolto in una fossa comune nel cimitero di Staglieno a loro insaputa. Prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio l'uomo ha rilasciato una spontanea dichiarazione: "Chiedo perdono alla mia famiglia, ai miei figli e a tutti quelli cui ho fatto del male. Non sono la persona che loro conoscevano fuori, non è colpa mia".
Alla lettura della sentenza i parenti di Cannella hanno urlato e i genitori si sono scagliati contro il figlio: sono stati separati dai carabinieri.