Vai all'articolo sul sito completo

Cronaca

Il cadavere in avanzato stato di putrefazione di un 47enne anni rinvenuto dal fratello arrivato da Londra dopo la segnalazione dell'amministratore: la porta aperta da un fabbro
1 minuto e 21 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA - Era residente in Svizzera da anni, ma dall'autunno scorso era andato a vivere nella villa da 350 metri quadrati nel cuore di Albaro rimasta vuota dopo la morte degli anziani genitori.

Un quarantasettenne di origini nobili è stato trovato senza vita nella dimora a due mesi dal suo decesso: il cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato rinvenuto a terra accanto al letto. Nella casa tracce di sangue sul tavolo della cucina, dove sono stati rinvenuti anche i suoi occhiali infranti. Ma non ci sarebbe nessun mistero: il decesso sarebbe di origini naturali.

L'uomo era sofferente di epilessia, forse a stroncarlo è stata una crisi epilettica. Il magistrato come da prassi ha disposto l'autopsia.

L'allarme è stato lanciato dall'amministratore del palazzo a cui alcuni vicini di casa avevano segnalato da giorni una puzza nauseabonda provenire dalla porta della residenza.

L'uomo così ha segnalato tutto al fratello del quarantasettenne, che vive da anni a Londra.

E' stato lui a scoprire il cadavere in avanzato stato di decomposizione.
Dopo essere volato a Genova, ha raggiunto la casa di Albaro. Qui quando si è trovato davanti alla porta della villetta di Albaro chiusa dall'interno ha chiamato un fabbro per fare aprire la porta: dentro la terribile scoperta del cadavere in avanzato stato di putrefazione. Una scena da film horror.

Nella villa sono giunte le pattuglie delle volanti e gli esperti della scientifica: ma nell'abitazione non ci sono tracce di altre persone, né di aggressioni. Una vicina di casa ha detto di avere visto l'ultima volta l'uomo nell'ottobre scorso, poi sino a circa due mesi fa ha visto solo delle luci filtrare dalla finestre dell'abitazione.

Foto d'archivio

ARTICOLI CORRELATI

Martedì 28 Marzo 2023

Parco di Portofino, dopo morte del turista si studia percorso alternativo

E' una proposta di Valdo Albieri, profondo conoscitore dei sentieri del monte