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Cronaca

Il leader Libera Piazza: "Usiamo i bus grazie alla chat che avverte dei controlli. E ci sono bar e ristoranti aperti anche per noi".
3 minuti e 18 secondi di lettura
di Michele Varì
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Non molla Leonardo Sinigaglia, studente universitario di Creto, leader definito moderato del movimento novax Libera Piazza Genova, che non ha mai negato il covid ma è contro gli obblighi dei vaccini per questa pandemia: "Ci sentiamo braccati dalla pseudo Gestapo sguinzagliata sulle nostre tracce dallo stato ma sappiamo di essere dalla parte della ragione" butta lì usando con superficialità termini che riportano alla mente dittature vere, evocano anni in cui la libertà di parola e le manifestazioni erano vietate o spente nel sangue.

Sinigaglia invece vive in una dittatura in cui Primocanale gli offre la possibilità di parlare in diretta, dunque senza nessuna possibilità di censure.

L'incontro, richiesto dal cronista e subito accettato dal novax, avviene nei giardini di fronte alla stazione Brignole: lui, Sinigaglia, indossa ma tiene sotto il naso la mascherina chirurgica. Chi lo intervista invece sta a distanza con una FfP2.

La prima domanda è sul fatto che dopo le ultime direttive del governo Draghi per chi non ha il vaccino la vita è sempre più difficile: "Ci stiamo attrezzando per resistere. Il mezzi di trasporto, bus e pullman, li prendiamo lo stesso grazie alla nostra chat su cui vengono segnalati tutti i posti di blocco alle fermate e a bordo dei mezzi per le verifiche dei green pass".

Sinigaglia svela della presenza di una serie di negozianti e esercenti, dai coiffeur, a bar e ristoranti, aperti anche ai novax. Come un mondo sommerso.

"La rete di mutuo soccorso solidale funziona grazie ai locali gestiti da manifestanti e anche solo simpatizzanti del movimento, fra cui tanti commercianti e esercenti che si accorgono che siamo discriminati".

La rete di solidarietà, dice ancora Sinigaglia, "è nata dai legami che sono nati nel movimento dopo trentasei manifestazioni in piazza ed è necessaria, obbligata per sopravvivere in una società che ci ha messo fuorilegge".

Sinigaglia sintetizza così la posizione del movimento: "Siamo di fronte a un ricatto, obbligarci al vaccino oppure rinunciare alla nostra vita sociale, lo stesso Draghi ha detto che i non vaccinati non fanno parte della società e forse solo in futuro potranno essere riammessi. Noi ci sentiamo sotto attacco non in quanto non vaccinati, ma in quanto cittadini italiani. La nostra è una resistenza per la democrazia, per la libertà di scelta".

Sinigaglia non nega la pandemia ma sostiene che il Covid è sempre meno pericoloso e anche all'inizio, a suo dire, colpiva solo alcune fasce di popolazione, non a caso - spiega - molti dei manifestanti di Libera Piazza Genova scendono in piazza pur avendo fatto il vaccino.

"Le nostre manifestazioni sono contro la sanità pubblica distrutta dai governi, una sanità che ha snobbato cure contro il Covid che si erano subito dimostrate efficaci e incapace di garantire le terapie domiciliari vitali per affrontare questa emergenza sanitaria". Ed inutile dirgli che si fatica a pensare che i vertici della Sanità mondiale possano avere sacrificato milioni di vite umane per ragioni politiche o di potere.

Sinigaglia non nega il Covid ma lo minimizza, svela che anche i suoi genitori non sono vaccinati, mentre lo sono le sue nonne, e dice che alcuni esponenti del movimento stanno pensando di andare all'estero o sono già espatriati, inutile fargli notare che anche negli altri Paesi ci sono obblighi per chi non si vaccina.
 
"Tanti nostri compagni di lotta sono rimasti senza lavoro, sospesi o licenziati, per aiutarli abbiamo approntato una rete di sostegno per permettergli di resistere, di non mollare".

Il novax quando gli si fa notare che i vaccini tanto osteggiati dopo miliardi di dosi non possono più dirsi sperimentali e sono frutto di un impegno straordinario di ricercatori di tutto il mondo risponde così: "La nostra convinzione è che la campagna vaccinale nasconda un piano politico per portare avanti politiche autoritarie che annullano i diritti sanciti dalla Costituzione", affermazioni ideologiche da film di fantascienza, queste, che inevitabilmente non possono che sancire la fine dell'intervista.

(l'intervista integrale a Sinigaglia è stata trasmessa in diretta stamane, 7 gennaio 2022, quella che pubblicata sul sito e sul Fb è per ragioni tecniche una sintesi)

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