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Cronaca

1 minuto e 12 secondi di lettura
di redazione

Evaristo Scalco, il maestro d'ascia che la notte tra l'1 e il 2 novembre ha ucciso con una freccia Javier Alfredo Miranda Romero avvenuto nei vicoli di Genova, ha preso come avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa.

I due legali hanno difeso, tra gli altri, il governatore della Lombardia Attilio Fontana e Karima El Mahroug. I due avvocati hanno chiesto il rito abbreviato in vista del processo in corte d'assise fissato per il 23 giugno.

Si tratta di una richiesta tecnica: a Scalco sono contestate due aggravanti (quella dei futili motivi e dell'odio razziale) che non consentono il rito speciale. Se la corte d'assise dovesse però escluderle allora il maestro d'ascia potrà accedervi. Romero, quella notte, era uscito a festeggiare con un amico la nascita del figlio.

I due si erano messi sotto la finestra di Scalco. L'artigiano si era affacciato e li aveva mal apostrofati ("andate via negri di m...") perché a suo dire facevano baccano e avevano orinato contro il muro.

I due amici gli avevano risposto e allora l'artigiano aveva preso l'arco e aveva montato la punta più letale che aveva in casa colpendo Romero. Scalco era sceso in strada e aveva provato a estrarre il dardo. La vittima era arrivata in condizioni disperate in ospedale dove era poi morto. Scalco era stato scarcerato nelle scorse settimane e aveva ottenuto gli arresti domiciliari. L'uomo aveva mandato una lettera di scuse alla moglie della vittima e versato 10 mila euro come primo risarcimento.