Due cronisti Co.co.co di Repubblica, Massimiliano Salvo a Genova e Valerio Tripi a Palermo, "licenziati" dopo decenni di collaborazioni e sfruttamento, e la categoria dei giornalisti scende in piazza anche a Genova
Un presidio in piazza De Ferrari per denunciare la vergogna dei contratti a tempo come i Co.co.co ( (lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa) che vengono (quasi sempre) rinnovati ogni anno che rendono precaria la vita dei lavoratori e l'informazione sempre più fragile e ricattabile.
In piazza anche il vignettista Stefano Rolli, geniale collaboratore storico del Secolo XIX, che per l'occasione ha realizzato un fumetto con il titolo "L'Instabile" in cui illustra le perizie di un precario, Pippo, che deve districarsi tra mille collaborazioni, mal retribuite, con inevitabili ricadute anche sulla vita privata. Una vita ad handicap di tanti giornalisti.
La manifestazione è stata organizzata dall'Associazione Ligure dei Giornalisti della Liguria che ha sottolineato come i due cronisti di Repubblica sono stati lasciati a casa al termine di un anno in cui entrambi si sono impegnati in attività sindacale con il Coordinamento dei precari di repubblica che riunisce 90 precari storici delle redazioni locali
"Il coordinamento ha più volte cercato il dialogo con l'azienda - denuncia l'associazione giornalisti - che si è però sempre sottratta costringendo i giornalisti a rivolgersi al giudice del lavoro. Un precariato che coinvolge giornalisti in moltissimi giornali, siti e tv. Precari che appena provano ad alzare la testa vengono lasciati a casa.
Il presidio ha ricevuto il sostegno anche di Cgil, Cisl e Uil.
"Oggi i giornalisti sono sempre più sfruttati - spiega Fabio Azzolini, segretario dell'Associazione Ligure Giornalisti - e sono costretti a una vita precaria che produce un'informazione precaria che espone il Paese a una democrazia precaria e noi a questo gioco non ci stiamo".
La vicenda dei due cronisti di Repubblica a cui non è stato rinnovato il contratto dopo anni di collaborazioni per Filippo Paganini, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Liguria, conferma come gli editori contrastino "la crisi dell'editoria colpendo le fasce deboli per abbassare il costo del lavoro o con i prepensionamenti. Scelte che incidono anche sulla qualità dell'informazione".
Paganini, insieme ad Alessandra Costante, delegata della Fnsi, hanno ribadito come "avere un contratto da precario significhi essere schiavo degli editori, con un danno per l'opinione pubblica che si ritrova una informazione non libera. Uno è Massimiliano Salvo, cronista di Repubblica dal 2010. Salvo è anche tra i fondatori del Coordinamento dei precari di Repubblica che ha cercato un confronto con l'azienda. "Siamo tutti giornalisti - ha sottolineato - che lavorano da 20 anni con contratti illegittimi. E parliamo di colleghi che producono centinaia e centinaia di pezzi all'anno, con un lavoro quotidiano".
Il Consiglio regionale della Liguria ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, presentato da Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la giunta ad attivarsi presso il governo e i soggetti competenti per arrivare all'abolizione della fattispecie contrattuale Co.co.co. per la professione giornalistica e per chiedere che si concludano al più presto i lavori al tavolo istituito sul tema dell'equo compenso dei collaboratori.