GENOVA - I carabinieri hanno messo fine al boom di furti nelle case della Foce registrato nell'ultimo periodo con l'arresto di una banda di trasfertisti Boom di furti nelle case della Foce, arrestata gang di trasfertisti georgiani.
A finire in manette tre persone, ritenute responsabili di aver commesso due furti ai danni di imprenditori di origine cinese residenti nella città di Genova. Si tratta di 2 uomini e 1 donna - di età compresa tra i 20 e i 40 anni - tutti georgiani e senza fissa dimora, rintracciati presso la loro "base operativa" in un caseggiato del comune di Buggiano, Pistoia.
L’attività d’indagine, svolte congiuntamente dal Nucleo Operativo della Compagnia Genova-Centro e dalla Stazione Genova Forte San Giuliano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Genova, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza.
Il primo furto è stato commesso nel mese di dicembre in un appartamento di via Barabino: la banda ha rubato contanti e gioielli per un valore totale di circa 50 mila euro.
Il secondo è avvenuto in via Rimassa, dove la banda era riuscita a rubare 2 mila euro, e, anche in questo caso molti gioielli ma anche abbigliamento firmato e borse per un valore complessivo di 12mila euro.
Il gruppo, in entrambe le circostanze, ha utilizzato il medesimo modus operandi: raggiungevano Genova su un'autovettura a noleggio e, dopo un sopralluogo presso l’appartamento da depredare che veniva effettuato nei giorni antecedenti al furto, entravano in azione. Un membro della banda rimaneva fuori a fare il “palo”, gli altri due salivano e con una “chiave bulgara” forzavano la serratura. A quel punto entravano e mettevano a soqquadro tutto per cercare soldi e gioielli da portare via all’interno di buste della spesa di un noto supermercato così da passare inosservati tra le persone mentre si dileguavano tra le vie del centro città.
In entrambi i casi le vittime sono imprenditori cinesi, già rientrati in possesso dei beni rubati e scelti avvedutamente dai trasfertisti dopo un accurato monitoraggio nei pressi dei loro esercizi commerciali finalizzato a studiarne le abitudini e a massimizzare la “resa” delle azioni predatorie in virtù della loro propensione all’uso di beni di lusso e al possesso di liquidità.
Durante le attività di ricerca della banda, svolte all'inizio di giugno in diversi comuni della Provincia di Pistoia, venivano perquisite numerose abitazioni che consentivano di rinvenire molta della refurtiva – consistente in gioielli, orologi, abbigliamento firmato, borse e cinture di marchi di lusso- per la quale sono tutt’ora in corso gli accertamenti finalizzati a rintracciare i legittimi proprietari poiché presumibilmente derivanti da ulteriori furti commessi in territorio ligure.