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Cronaca

Oggi tocca al dirigente di Autostrade Giacardi che dopo il crollo licenziò il direttore del tronco Marigliani per avere omesso che i sensori erano fuori uso
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di Michele Varì

GENOVA - Sarà una settimana con due soli testi quella programmata per il processo sulla tragedia di ponte Morandi. Oltre a Delrio ci sarà anche Giampiero Giacardi, dal 2000 direttore centrale delle risorse umane di Autostrade per l'Italia, che sarà interrogato oggi e presumibilmente anche mercoledì.

Una figura importante quella di Giacardi per i magistrati perché lui di fatto trova i primi responsabili del crollo, avviando nel 2020 il procedimento di licenziamento del direttore del primo tronco di Aspi Stefano Marigliani (fra i 58 imputati) per avere sottaciuto della rottura dei sensori sul ponte avvenuta nel 2016 e che lui invece omette l'8 giugno 2017 quando comunica insieme al direttore operativo Paolo Berti che il ponte era sotto controllo con un sistema di monitoraggio remoto che analizzava i dati in real-time i dati provenienti da sensori disposti lungo l'opera".

Giacardi sarà importante in qualità di direttore delle risorse umane anche per ricostruire organigramma e responsabilità di Autostrade per l'Italia.

Ma il teste più importante della settimana sarà l'ex ministro Graziano Delrio, il ricercatore del Pd di Reggio Emilia che è stato ministro alle Infrastrutture per tre anni e sino a pochi mesi dal crollo, quando venne sostituto di Danilo Toninelli.

Delrio, che nel 2019 fu interrogato in tribunale dal pm Massimo Terrile, dovrà spiegare dovrà spiegare che cosa si sapeva al Ministero della situazione del Ponte Morandi e quali erano i rapporti tra Ministero e Autostrade. Come funzionava il sistema di controllo del concedente, lo Stato rappresentato dal Ministro delle Infrastrutture, e il concessionario, Autostrade con azionista di riferimento la famiglia Benetton.