GENOVA - Abitanti e commercianti di otto associazioni del centro storico eccezionalmente unite per lanciare un grido di allarme per salvare la città vecchia sempre più degradata e insicura. Otto associazioni di ogni parte dei carruggi incontreranno domani il prefetto di Genova Franceschelli per ottenere più attenzione dalle istituzioni e maggiori controlli dalle forze dell'ordine.
E' un'iniziativa voluta e coordinata dal portavoce del comitato di via del Campo e associazione carruggi Christian Spadarotto che è riuscito ad convocare Antonio Buccinnà, del CIV di Prè, Alberto Scotto, del Civ della Loggia di Banchi, Elisabetta Bongiovanni, dell'Associazione la coscienza di Zena, Marcella Silvestri dell'Associazione CarMine, Anna Maria Verruggio, del Comitato Vico Mele, Franca Giannini, dell'Associazione Vivere il Centro Storico e Massimo Monteggia dell'Associazione turistica Pernottando.
Spadarotto ha chiesto più volte l'incontro con il prefetto e ha inviato esposto al ministero degli Interni per denunciare l'aumento del degrado e dei reati nel centro storico in special modo nelle zone dell'ex ghetto, "quella preferita da ragazzi molto giovani per consumare droga, soprattutto crack".
Il portavoce ricorda i due omicidi avvenuti nel centro storico, quello "della freccia" avvenuto lo scorso autunno in vico Mele in qualche modo legato al degrado e alla movida senza controlli e il delitto del Carmine dello scorso aprile, dove è stato ucciso un uomo a colpi di pistola per motivi sentimentali anche lì in un contesto di dipendenze e malesseri sociali.
"Di notte nei vicoli lo spaccio è libero e i reati come i furti e rapine sono quasi sempre impuniti" esemplifica Spadarotto, "per questo chiediamo più controlli nella fascia serale e notturna e più iniziative per migliorare il tessuto sociale e commerciale con politiche adeguate" sintetizza Spadarotto.
Centro storico negli ultimi mesi teatro anche dei furti della banda del tombino che utilizzando un tombino spacca le vetrate delle attività, almeno sei i colpi messi a segno: uno dei ladri è stato arrestato, i complici invece pur identificati sono ancora liberi di colpire in attesa di provvedimenti restrittivi richiesti dai poliziotti del commissariato di piazza Matteotti.