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Cronaca

"In Liguria c'è un emergenza per cani aggressivi. Ormai in Liguria tutti i giorni leggiamo di aggressioni soprattutto da parte di cani del gruppo Terrier" spiega Ivan Schmidt
3 minuti e 23 secondi di lettura
di Aurora Bottino

GENOVA - È emergenza cani aggressivi in Liguria dopo che ieri pomeriggio un bimbo di soli due anni è stato azzannato al volto da un cane, di razza pitbull, mentre con la mamma entrava nell'abitazione del padrone

A lanciare l'allarme è Ivan Schmidt, istruttore cinofilo di fama internazionale e uno dei massimi esperti nel recupero comportamentale di cani aggressivi e fobici in Italia.

"Ormai in Liguria tutti i giorni leggiamo di aggressioni soprattutto da parte di cani del gruppo Terrier. In merito all'ennesima aggressione è nuovamente venuta alla luce la necessità di un patentino per i proprietari", spiega Schmidt. 

Sulla dinamica stanno indagando i carabinieri di Bordighera. Il pitbull che ha aggredito e morso al viso il bambino di due anni a Vallecrosia, nell'imperiese, è stato portato in un canile della provincia di Imperia e ora la prassi prevede che l'ufficio veterinario dell'Asl effettui tutti gli accertamenti di rito per stabilire innanzitutto le condizioni psicofisiche dell'animale e per verificare che sia munito di regolare microchip.

Solo ad aprile, sempre nell'imperiese, una donna è stata uccisa dal Rottweiler del fratello di cui si prendeva cura da giorni (LEGGI QUI).

Bimbo di 2 anni morso da pitbull: il cane dovrà essere 'rieducato' - LEGGI QUI

Milano è stata la prima città italiana ad adottare il patentino per i proprietari di alcune razze canine. Si chiama "Patentino Cane Speciale" ed è una iniziativa promossa dal Comune partita il 24 ottobre 2020. Per arrivare all'attestato si devono seguire dei corsi  organizzati dall'amministrazione in collaborazione con l’Ordine dei Veterinari e ATS Milano.

Il problema, secondo l'istruttore, non si risolverebbe solo con l'attestato: "Va da sé che un corso videoregistrato senza alcuna possibilità di confronto con un docente esperto del settore (ad esempio per togliere eventuali dubbi), aggiunto al fatto che non è prevista una parte pratica o se lo fosse è ridotta all'osso, a mio parere non serve assolutamente allo scopo per cui è nato. Inoltre, bisognerebbe legiferare e di conseguenza sanzionare circa chi continua ad accoppiare soggetti in maniera "casalinga" senza alcun criterio di selezione e test genetici, test caratteriali, senza che gli stessi soggetti abbiano potuto fruire di un'adeguata impregnazione materna (quindi ceduti prima dei 60 giorni) e successiva socializzazione nel periodo corretto".

"Sono questi i soggetti che poi troviamo su siti di vendita a pochi soldi, con la scusa di un rimborso spesa e poi finiscono in canile qualche mese dopo quando succedono i primi eventi legati a problemi comportamentali (aggressività intraspecifica o interspecifica)".

"Selezionare male determinate razze significa mettere al mondo delle potenziali armi che finiscono in mano a persone senza alcuna competenza, per cui fuori da ogni controllo. La regione Liguria (come altre) sono diventate il paradiso di questi accoppiamenti fatti per racimolare qualche euro e arrotondare. Basti guardare in canile (es. Montecontessa Genova) dove la percentuale piu' alta di presenze sono appunto Terrier".

"Insieme alla dottoressa Sacco Vassilia avevamo anche creato un progetto di recupero dei cani Killer (Progetto in Zampe) ma la situazione resta comunque deleteria perché non si risolve il problema a monte. Basta aprire qualsiasi gruppo Facebook di cani e ogni giorno troviamo annunci di proprietari che cercano la "fidanzatina/o" per il proprio cane, senza alcun criterio di selezione o pedigree - continua l'istruttore cinofilo -. Sono queste le situazioni che vanno proibite per legge e non la razza, perché se guardiamo la percentuale dei soggetti aggressivi ve ne sono molti altri prima dei Terrier".

"Bisogna muoversi a monte, legiferando e vietando la riproduzione "casalinga" ormai fuori controllo e iniziare con dei corsi seri che prevedono interazione e pratica sul campo ed in contesto urbano. Solo ed unicamente quando si dimostrerà di essere in grado di gestire l'animale in sicurezza si potrà ricevere il patentino. Se poi si affidasse anche solo per un'uscita l'animale a terzi che sono sprovvisti di patentino, devono scattare le sanzioni importanti".

La soluzione, quindi, sarebbe una sinergia tra patentino, multe e lo stop alle staffette dal Sud (i trasporti di cani e gatti i cui adottanti, per una ragione o per l'altra, non vanno a ritirare l'animale nel luogo di partenza ma lo fanno arrivare nella loro regione da volontari e organizzazioni). 

 

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