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Cronaca

Lungo faccia a faccia con il prefetto Franceschelli e l'assessore Gambino su criminalità, spaccio e malamovida. "Chiediamo più controlli e un vero risanamento sociale"
3 minuti e 31 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA - Tutto è partito dal presidente dell'Associazione di via del Campo e dei carruggi Christian Spadarotto che è riuscito nel miracolo di unire otto associazioni diverse della città vecchia.
Oggi in prefettura sono sbarcate le istanze degli abitanti e dei commercianti di gran parte del centro storico, otto comitati dall'anima diversa una dall'altra che chiedono più controlli contro la criminalità, ma anche più attenzione alla mala movida di piazza delle Erbe e dintorni, al degrado del Carmine, di vico Rosa e della Maddalena, e poi maggiore contrasto allo spaccio di Prè e ai tanti reati commessi alla luce del giorno fra piazza Banchi e Caricamento.



Ad ascoltare i cittadini (nella foto all'uscita dalla prefettura) per quasi due ore oltre al prefetto Franceschelli anche l'assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Sergio Gambino: i due referenti delle istituzioni hanno garantito ai portavoce dei comitati ancora più impegno e risorse per andare incontro alle loro richieste.


Alla fine è stato proprio Spadarotto (nella foto in maglia rossa), che nelle scorse ha scritto al ministero degli Interni, ad annunciare che la rete dei comitati potrebbe non sciogliersi in questa torrida estate ma avere un futuro e una sede comune, lanciando anche un chiaro avvertimento: "Se non ci sarà un cambio di passo alle nostre istanze siamo pronti a manifestare".

Spadarotto ha poi spiegato: "E' la prima volta che tante realtà del centro storico si sono presentate unite per avere una risposta dalla massima istituzione, è stato un dialogo civile dove sono state spiegate le condizioni in cui viviamo e ci pare che il prefetto ha capito che la situazione è più grave di quanto immaginasse, forse ha capito che i numeri dei dati ufficiali non fanno capire la vera realtà del centro storico, se sono soddisfatto dell'incontro? Bisogna capire che i problemi si risolvono solo se tutti remano nella stessa direzione, è possibile che ci sia una svolta nelle relazioni fra noi cittadini e le istituzioni, per agevolare il dialogo, noi per questo potremmo realizzare una rete di tutti comitati che ci permetterebbe di essere molto più efficaci".
Spadarotto ha parlato poi dell'emergenza dell'ex ghetto: "La situazione è drammatica e senza precedenti, il consumo di crack negli ultimi mesi è cresciuto nelle fasce dei ragazzi fra i 20 e i 30 anni e ci sono ragazzine che si prostituiscono per una dose che costa tra gli 8 e 15 euro, una situazione raccapricciante dal punto di vista umano, ovviamente questo induce altri reati come furti,  rapine"
Al faccia a faccia con prefetto e assessore Gambino ha partecipato Franca Giannini (nella foto in alto a destra), che ha denunciato le difficoltà di convivere con la movida delle Erbe di San Donato che attenta alla salute degli abitanti perché "impedisce di dormire e di riposare".
Anna Maria Verruggio (in basso a sinistra) invece ha raccontato il degrado di vico Mele, dove lei abita e ha un'attività artigianale, lì dopo il clamoroso omicidio della freccia "paradossalmente la situazione è peggiorata ed è aumentato anche lo spaccio a tutte le ore del giorno e della notte, l'assessore Gambino ascoltando le nostre istanze ha capito che bisogna fare di più, anche perchè non può essere tutto demandato alle associazioni e agli abitanti" fa sapere.

Sui controlli Verruggio svela: "Passano tanti agenti della municipale, ma ci sono meno poliziotti e carabinieri". La donna poi ammette che per questo alcuni abitanti andranno via dei vicoli, "io invece resto perchè anche dopo trent'anni e nonostante tutto li ritengo un posto bellissimo dove vivere".

Marcella Silvestri, dell'Associazione CarMine (al centro in basso) ha riferito del progressivo aumento del degrado di un quartiere, appunto il Carmine, sino a ieri un'isola felice, e dove nei mesi scorsi c'è stato un omicidio a colpo di pistola: "I tanti controlli svolti nelle altre zone, come quelli di Pre', hanno spinto gli spacciatori sotto le nostre case".

Alberto Scotto (in basso a destra) del Civ della Loggia di Banchi ha invece parlato dell'aumento dei reati, lo spaccio su tutti, anche nelle ore diurne. "La nostra quotidianità è questa, e sino ad oggi non abbiamo avuto le risposte che ci attendevamo. Il prefetto dopo averci ascoltato ha detto che ne ha preso atto e interverrà di conseguenza, speriamo che sia l'inizio di un percorso di ascolto importante, noi comunque non molleremo".