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Cronaca

A mezzanotte dalla Villa Caterina di Pra' è fuggito un ospite forzando la porta principale. La rabbia e paura degli abitanti della zona, "ve lo avevamo detto che non è sicura..."
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di Michele Varì
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GENOVA - A una settimana dal temuto arrivo dell'assassino Luca Delfino ennesima evasione di un detenuto dalla Rems Villa Caterina di Pra', la residenza per le esecuzioni delle misure di sicurezza del Branega.

È successo intorno a mezzanotte: uno degli ospiti, un magrebino, è fuggito forzando senza grandi difficoltà la porta d'ingresso.

La notizia conferma la facilità con cui ci si può allontanare dalla struttura come denunciano gli abitanti della zona preoccupati per l'arrivo di Delfino, l'uomo che ha ucciso una ex compagna Antonella Multari nel 2007 a Sanremo, reato per cui ha scontato 16 anni e 8 mesi di pena, ed è stato sospettato anche dell'omicidio di un'altra donna, Luciana Biggi, sgozzata nei vicoli del centro storico proprio dopo pochi minuti una lite con Delfino in un bar della movida della zona di via San Bernardo.

Delfino, ritenuto socialmente pericoloso, dopo avere scontato la condanna per il delitto commesso a Sanremo sarà trasferito il 28 luglio nella Rems dove rimarrà almeno sei anni e mezzo, sino a quando una nuova perizia attesterà che non è più socialmente pericoloso. Contro il suo trasferimento in una Rems, dove c'è solo un vigilante non armato ed esili reti di protezioni, si sono schierate la mamma di Antonella Multari e Bruna Biggi, la sorella gemella di Luciana, "Delfino fuggirà e ucciderà ancora, una follia trasferirlo in una struttura da dove è così facile evadere".

Gli abitanti di Pra' hanno la speranza che dopo l'ennesima fuga di un paziente dalla Rems il magistrato di sorveglianza e il ministero della Giustizia revochi il trasferimento di Delfino alla Santa Caterina. "Chi si assume la responsabilità di questa decisione sarà anche responsabile delle sue conseguenze" avvertono.

Riccardo Lamonaca, l'avvocato di Luca Delfino, dal canto suo ha sempre cercato di tranquillizzare gli abitanti di Pra': "Delfino esce alla fine della pena perché pur essendo socialmente pericoloso all'interno della carcere dove è stato rinchiuso (ora è alla Spezia ndr) è sempre stato un detenuto modello. Sa perfettamente che anche un piccolo errore gli precluderebbe la possibilità di raggiungere il suo obiettivo: tornare libero. Il trasferimento nella struttura più vicina ai suoi familiari, visto che è di Serra Riccò, è un suo diritto".

Gli abitanti del pugno di case costruite attorno alla Rems però avvertono: "E' già successo di ritrovarci un evaso nel giardino di casa, e c'è qualcuno di noi, visto la facilità con cui si può evadere dalla struttura, che con l'arrivo di Delfino dormirà con un coltello da sub sul comodino. Se non ci difende lo stato dobbiamo essere liberi di difenderci da soli".

Come per una beffa a mezzanotte quando è avvenuta l'evasione, come spiega Fabio Frumento, uno dei residenti, gli abitanti del Branega hanno avvertito il frastuono e l'arrivo delle auto della polizia mentre stavano guardando alla tv uno special su Delfino e sul suo imminente trasferimento nella Rems di Pra'.

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