GENOVA - Emergenza criminalità senza fine nel centro storico di Genova, sempre meno sicuro e vivibile: nel giro di poche è stato messo a segno il settimo colpo della gang del tombino, che ha colpito nella piadineria di via Macelli, e una giovane commerciante, Giorgia, 22 anni, è stata assalita nel suo negozio di via San Luca da uno straniero a cui aveva chiesto solo di non sedersi davanti al suo locale.
"Quel giovane mi ha inseguito con una pietra in mano e poi mi ha colpito con dei pugni - riferisce con un filo di voce dal pronto soccorso del Galliera -. E' stato terribile, sono scappata in strada chiedendo aiuto, ma la cosa più triste e avvilente è stato che nessuno dei tanti passanti è accorso in mio aiuto, la gente si allontanava neanche fossi trasparente, ad eccezione di una ragazza più minuta di me che ha cercato di difendermi ed è stata colpita anche lei da quel folle...".
L'aggressore della negoziante è stato poi fermato dalla polizia. La giovane invece è finita al pronto soccorso del Galliera sotto choc e con tanta amarezza: "Non mi sento più sicura di lavorare in via San Luca neppure in pieno giorno". Per questo sulla saracinesca del suo negozio di prodotti per animali ha affisso un biglietto con su scritto: "Chiuso per aggressione".
"Triste è stato anche vedere che mentre chiedevo aiuto non si è vista neppure una divisa e constatare che i controlli quando si ha bisogno non ci sono mai - accusa ancora avvilita la negoziante - Così noi siamo in ostaggio di criminali che non hanno nulla da perdere mentre l'amministrazione a noi chiede mille documenti per ogni pratica, siamo assillati dalla burocrazia ma indifesi dai criminali...".
Appena pochi giorni fa i comitati uniti del centro storico, coordinati da Christian Spadarotto portavoce del comitato di via San Luca - avevano denunciato al prefetto Franceschelli e all'assessore alla Sicurezza del comune Sergio Gambino la necessità di un cambio di passo per la sicurezza nella città vecchia: "Se avremo garanzie scenderemo in strada" avevano avvertito.