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Cronaca

Giorgia Spadaccini, 22 anni, ancora scioccata dall'aggressione subita da uno sbandato davanti al suo negozio di via San Luca: "Il Comune esige da noi più decoro, ma qui di decoroso non c'è nulla"
2 minuti e 31 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA - Ancora scioccata e amareggiata, il giorno dopo l'aggressione subita Giorgia Spadaccini, 22 anni, la giovanissima titolare di un negozio di prodotti per animali di via San Luca, nel centro storico, ora chiede più controlli: "Il Comune quando abbiamo aperto il negozio ci ha chiesto decoro, ma qui in giro di decoro non c'è nulla" precisa polemica.


L'aggressione è avvenuta alle 15, in pieno giorno, quando i vicoli erano ancora pieni di passanti: "Sono stata aggredita da un giovane di colore a cui avevo solo chiesto di non stazionare davanti all'ingresso del negozio. Ha afferrato una pietra e mi ha rincorso, la cosa più triste è stato che tutte le persone che c'erano in giro facevano finta di non vedere, si giravano dall'altra parte, l'unica che è intervenuta è stata un'altra ragazza che lavora all'agenzia di viaggi, poi anche lei ferita, io invece sono stata colpita alla testa con dei pugni. Solo dopo sono arrivati i carabinieri che hanno fermato lo straniero, poi finito in ospedale e ricoverato in psichiatria".

La ragazza ieri dopo l'aggressione ha chiuso il negozio per farsi visitare al pronto soccorso del Galliera e sulla saracinesca ha scritto: "Chiuso per aggressione".


Giorgia, che dopo il diploma sognava di fare la stilista, ha aperto il negozio di prodotti di animali in via San Luca perché i genitori da anni gestiscono un negozio a pochi metri di distanza: "Sapevo che sarebbe stato complicato, ma non immagino che in questa zona ci fosse tanto degrado. Qui dopo le 18 è terra di nessuno, comandano i gruppi di spacciatori, quasi tutti stranieri. I controlli? Ci sono ma non abbastanza" chiosa amara la ragazza proprio mentre nel negozio entra una pattuglia di agenti della polizia locale, che sono lì per darle conforto, per fare capire che lei non è sola. "Io però adesso ho più paura" ammette Giorgia ringraziando comunque i poliziotti.

Pochi giorni fa tutti i comitati del centro storico per chiedere più attenzione, più controlli e meno degrado, sono stati ricevuti in prefettura dal prefetto Renato Franceschelli e dall'assessore alla Sicurezza del comune Sergio Gambino, che alla fine hanno garantito più presenze, di persone in divisa, ma anche maggiore attenzione al contrasto del degrado. "Ma non possiamo promettere agenti in ogni angolo del centro storico ritenuto a rischio" ha detto l'assessore Gambino,  come ad allargare le braccia.

Nei giorni scorsi Roberto Traverso, il segretario nazionale del Siap, il Sindacato Italiano Appartenenti Agenti Polizia, ha invece proposto una ricetta alternativa, che va controcorrente rispetto alle richieste di abitanti e commercianti: "Nel Centro Storico ci sono troppe divise, servirebbero invece indagini a causa delle infiltrazioni mafiose. Il rischio è lasciare sguarnite alcune zone che avrebbero bisogno di maggiore presenza di forze dell'ordine".

Fra le proposte del sindacalista quella di "recuperare i Patti per la Sicurezza": "Fare un contratto tra gli enti locali e il cittadino per avere una sicurezza urbana che non è solo servizio di polizia ma è pulizia, ambienti migliori, luminosità, servizi sociali sul territorio. Questi patti sulla sicurezza devono partire ed è previsto anche un contributo di noi sindacati per garantire che siano efficaci".

 

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