VASIA - La siccità, i disservizi di Rivieracqua (la società che gestisce il comparto idrico della provincia di Imperia e parte di quella di Savona) stanno mettendo in ginocchio l'imperiese: soprattutto l'entroterra. Sindaci residenti, proprietari di seconde case, titolari di attività ricettive sono, oltre che sul piede di guerra, esasperati da questa situazione che sembra non avere una fine.
"Una situazione drammatica - dichiara Mauro Casale, sindaco di Vasia, comune imperiese dell'alta Val Prino - che va avanti dallo scorso 17 luglio. Non riusciamo ad alimentare in maniera adeguata tutte le case del comune soprattutto nella zona alta della frazione di Pantasina. Siamo stati costretti a rifornirci da Albenga perchè il Prefetto di Imperia ha optato per impegnare i vigili del fuoco nella prevenzione di incendi e non nell'approvvigionamento d'acqua".
"L'acquedotto di Albenga - prosegue - ci è stato segnalato dalla Protezione civile regionale ma i costi sono elevati: 300 euro per un viaggio di 9 metri cubi di acqua ma se teniamo conto che il fabbisogno quotidiano è di 200 metri cubi per tutto il comune, i conti sono presto fatti".
Toni decisamente più accesi quelli usati dai residenti e dai proprietari di seconde case che, onde evitare disguidi, aprono le loro abitazioni per far vedere e immortalare, l'incubo che stanno vivendo.
"Non abbiamo acqua, nemmeno una goccia, da tre giorni - racconta Simona Vagliani - e la nostra scorta, custodita gelosamente nella vasca da bagno, sta finendo. Paghiamo bollette salate ma siamo costretti a comprare l'acqua nelle bottiglie per lavarci viso e denti. Quella conservata nella vasca la utilizziamo per i sanitari. Non riusciamo a farci una doccia, a fare un bagnetto ai bambini: è un qualcosa di inconcepibile".