GENOVA - Per mandare in tilt l'intera regione, per dividerla da un lato all'altro, basta veramente poco: un'auto a fuoco sull'autostrada, per esempio. Un evento tanto semplice, di cui nessuno può essere considerato responsabile, può distruggere la giornata a migliaia di persone e procurare danni per milioni.
E' questo il risultato di un sistema infrastrutturale lasciato alla deriva per decenni e ora completamente fuori da ogni norma, incapace di rispondere alla minima sollecitazione: paradossalmente, una sola auto in panne per dieci minuti dentro un'area di cantiere equivale a ore di caos.
Il caso forse più clamoroso dell'estate è datato domenica 9 luglio: è il tardo pomeriggio e un pullman turistico prende fuoco in una galleria dell'autostrada A12, tra Recco e Nervi in direzione Genova (GUARDA LE FOTO). A bordo scatta immediata l'evacuazione, coordinata da un autista particolarmente reattivo, ma in ospedale finiscono comunque in 37, tra intossicati e sotto shock. Da qui partono giorni da tregenda per l'intera regione: prima le ore intrappolati sull'A12 o in Aurelia (tutto bloccato), poi la corsa contro il tempo, fortunatamente vinta, per riconsegnare l'infrastruttura nella sua interezza entro il weekend. Nel mezzo code, code e ancora code.
Ma quella domenica di fuoco non fu un inedito: pochi giorni prima, il 4 luglio (LEGGI QUI), un camion sprigiona fiamme sulla A10, tra Andora e Imperia, generando il caos; 13 km di coda e giornata rovinata.
Altro incendio e A10 di nuovo in tilt martedì 25 luglio (LEGGI QUI): poco prima delle 14 prende fuoco un furgone, autostrada prima chiusa e poi riaperta, la coda si assesta a 7 km.
Passano due giorni e sulla A12 prende fuoco un'automobile (LEGGI QUI): il conducente riesce a fuggire e mettersi in salvo ma l'autostrada nel tratto tra Chiavari e Rapallo non può scamparla; prima viene chiusa, poi è riaperta, la coda oscilla tra i 4 e i 6 km.
L'ultimo caso è di ieri, questa volta nella galleria Chiesa Ovest, sulla A10 (LEGGI QUI): nessuno è rimasto ferito ma le code si sono allungate fino a 3 km.
Tutti fatti, quelli descritti, che sarebbero marginali se non fossero avvenuti sulle autostrade della Liguria: sprovviste come sono di corsie di emergenza, vie di fuga e già falcidiate dai cantieri (molti sono stati rimossi per il periodo estivo ma ne restano comunque diversi che sono considerati inamovibili), basta un'inezia per generare caos. Una situazione che Primocanale denuncia da anni e che è destinata a persistere, e a danneggiarci, ancora molto a lungo.