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Cronaca

Istigazione al suicidio è l'ipotesi di reato per la quale ha aperto un'inchiesta le procura di Torino
1 minuto e 18 secondi di lettura
di Aurora Bottino

RIVA LIGURE - È stata eseguita l'autopsia sul corpo di Azzurra Campari, la 28enne di Riva Ligure trovata morta nella sua cella l'11 agosto a Torino.

Istigazione al suicidio è l'ipotesi di reato per la quale ha aperto un'inchiesta le procura di Torino.

La ragazza era stata spostata 15 giorni fa dall'istituto genovese di Pontedecimo per scontare un cumulo di pene comminate per reati contro il patrimonio e piccoli furti. Il suo fine pena sarebbe stato nel 2025.

Le Vallette, lo stesso penitenziario in cui un'altra donna aveva finito di vivere proprio venerdì, dopo che da molti giorni rifiutava cibo e acqua. È la sesta persona che muore in carcere, a Torino, dall'inizio dell'anno.

La storia di Azzurra è legata, anche, ai suoi problemi psicologici e non alla tossicodipendenza come sembrava inizialmente. Dopo un periodo in affidamento al Sert di Imperia, ai primi di maggio di quest'anno era stata trasferita nelle carceri femminili di Pontedecimo.

A smentire i problemi con la droga di Azzurra il fratello sui social: "Per chi non lo sapesse al Sert va anche chi ha alcune problematiche psicologiche non collegate all'utilizzo di droga/alcool et similia, ed era il caso di mia sorella".

La famiglia della giovane ora vuole chiarezza sulla morte. La mamma l'aveva vista l'ultima volta il 5 agosto durante una visita.

Secondo quanto appreso la giovane donna non avrebbe lasciato biglietti e neppure manifestato con altre detenute l'intenzione di togliersi la vita. "Una ragazza molto schiva, una vita difficile alle spalle", è il ricordo della gradinata Nord, attraverso le parole di Cesare Beltrami, leader degli ultras della Sanremese, squadra del cuore di Azzurra.

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