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Cronaca

Ieri sera di nuovo un'ora di rumore all'interno del penitenziario di Genova dove alle 23:30 la quinta sezione, quella dove vengono rinchiusi i detenuti definiti pericolosi e accusati di associazione mafiosa
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di Aurora Bottino
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GENOVA - Continuano le proteste nel carcere di Marassi. Per la sesta notte di fila tra le celle dell'Istituto i detenuti hanno sbattuto le loro pentole contro le grate delle celle per più di un'ora dopo le 23:30.

A guidare la protesta la quinta sezione, quella dove vengono rinchiusi i detenuti definiti pericolosi e accusati di associazione mafiosa. A darne comunicazione è il segretario regionale della Uil Penitenziari, Fabio Pagani, che aggiunge: "La protesta continua e non ci sembra che ci siano miglioramenti, anzi sembra che la situazione stia peggiorando".

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In genere i detenuti hanno del denaro che può essere usato per acquisti di beni alimentari o di prima necessità, segnalati su una lista di prodotti consentiti dal carcere. La spesa loro riservata, però, ha visto aumentare di molto i prezzi e diversi detenuti hanno ricevuto i loro acquisti in ritardo. 

Nel carcere, oltre alle continue proteste, continuano eventi problematici: nel pomeriggio di ieri la polizia penitenziaria ha salvato un giovane detenuto che ha tentato il suicidio nella sua cella. 

"Si è impiccato in cella con un rudimentale cappio" ha detto il segretario Nazionale Con.Si.Pe-PolGiust, Roberto Melis: "Sono stati momenti di grande tensione, il personale di Polizia Penitenziaria è intervenuto per salvargli la vita, slegare il rudimentale cappio e prestare celermente i primi soccorsi. Tempestivo anche l'intervento del medico di turno nel Penitenziario, il  quale dopo le prime cure ha disposto che Il detenuto fosse trasportato all'ospedale Cittadino dal quale è stato dimesso dopo alcune ore di osservazione.

Conclude Melis: "In tutta Italia quasi quotidianamente si susseguono questo tipo di  eventi critici, se la maggior parte di questi non finiscono in tragedia dobbiamo ringraziare soprattutto il Personale di Polizia Penitenziaria. Questa volta il plauso e il ringraziamento va ai colleghi di Genova Marassi che nonostante le gravi criticità, le carenze varie e le ultime  manifestazioni di protesta da parte dei detenuti, continuano a svolgere egregiamente e senza tentennamenti il proprio compito istituzionale “.