Il legale rappresentante e un dirigente tecnico della Man Italia sono finiti nel registro degli indagati per l'incendio che ha coinvolto un pullman turistico tedesco il 9 luglio scorso nella galleria Monte Giugo, sull'autostrada A12 tra Recco e Nervi. La Man è l'azienda che ha prodotto il pullman e l'avviso di garanzia è considerato un atto tecnico per permettere alla società di partecipare alle operazioni peritali disposte per fare chiarezza sulle cause del rogo: le ipotesi di accusa sono incendio colposo e lesioni colpose.
Il pullman stava percorrendo l'autostrada carico di turisti che avevano visitato le 5 Terre: il mezzo è seminuovo, immatricolato nel 2019 e peraltro rimasto fermo durante i mesi più difficili dell'emergenza Covid, pertanto non aveva accumulato moltissimi chilometri: inoltre il mezzo era stato sottoposto di recente a una regolare revisione.
Perché, allora, il mezzo è andato a fuoco? E' quello che vuole capire il pubblico ministero che coordina le indagini, Giovanni Arena, che ha affidato all'ing. Marco Santini, perito della procura, il compito di accertare le cause dell'incendio. Poiché il mezzo incidentato è andato completamente distrutto il perito dovrà lavorare su altri mezzi identici prodotti dalla Man nello stesso anno e dovrà stabilire se ci siano difetti di fabbricazione.
A causa dell'incendio l'autostrada era rimasta chiusa per diversi giorni, posta sotto sequestro dalla magistratura che aveva disposto verifiche sulla tenuta strutturale della galleria e dell'asfalto interessati dalle fiamme: si verificarono in quei giorni paurosi incolonnamenti ma fu comunque possibile provvedere alla riapertura prima del weekend, evitando ripercussioni colossali.
I turisti che erano a bordo riuscirono tutti a mettersi in salvo, anche grazie al sangue freddo dell'autista che per favorire l'uscita di tutti rimase gravemente intossicato.