GENOVA -Alla fine le vibranti proteste degli abitanti hanno sortito l'effetto desiderato. Metà dei 50 minori stranieri ospitati nelle due strutture di San Desiderio, sulle colline della Valle Sturla, sarà trasferirà entro un mese in altre strutture della provincia.
Lo annuncia Federico Bogliolo, presidente del Municipio Levante che chiarisce che la decisione arriva alla fine di un dialogo con gli abitanti e non è collegata al sit-in messo in atto nelle ultime ore da una trentina di residenti.
Sfuma così, salvo sorprese, la marcia che si doveva effettuare da piazza Rotonda, a Borgoratti, e sino a San Desiderio per gridare no ai minori.
Una delle accuse è che i ragazzi rubano, aggrediscono e infastidiscono le ragazze e sono arroganti. Ma dalla compagnia dei carabinieri di San Martino filtra che l'arrivo dei giovani migranti non fatto aumentare il numero dei reati. Vero è invece che a San Desiderio ci sono spesse pattuglie di polizia e carabinieri, per rassicurare gli abitanti, o anche per accompagnare i nuovi ospiti.
Alcuni degli abitanti criticano il Kcs, il consorzio di cooperative nazionale con sede a Bergamo da sempre attivo nel settore delle Rsa e che da un anno gestisce le due strutture di San Desiderio, "i ragazzi sono seguiti in modo inadeguato e non vengono impegnati con continuità in attività utili a favorire l'integrazione" riferiscono i residenti. Molti abitanti invece si dicono contrari in via di principio ai giovani stranieri: "Perché trasferirli proprio in un'oasi come San Desiderio?".
Noi siamo entrati nella struttura per parlare con educatore: ma dentro c'erano solo ospiti ancora a letto nonostante fosse mezzogiorno ed ex ospiti che ora sarebbero diventati, a loro dire, operatori.
Non mancano le critiche degli abitanti a un agriturismo del posto gestito da due ex scout additato di avere favorito l'arrivo dei migranti affittando le due strutture: la decentrata Serenella dove un tempo c'era la casa del popolo del Pci e il centralissimo ostello del comune dove c'erano le scuole elementari, però destinato, a dire del Municipio, a essere chiuso.
Contro i minori sono state anche raccolte 250 firme, ma una petizione vogliono lanciarla anche coloro che sono a favore dell'accoglienza, "non siamo pochi, ma tanti hanno paura ad esporsi".
La signora Mirella, che abita a Oregina e San Desiderio gravita più volte alla settimana per assistere il papà, ha parole di grande dolcezza nei confronti dei giovani minori: "Io li incontro alle fermate e a bordo dei bus, sono ragazzi giovani, soli che hanno bisogno di aiuto, e con me sempre gentili e carini".