GENOVA - I pm dell'accusa l'hanno bocciata, i giudici si sono riservati di decidere. E' una richiesta singolare quella avanzata dall'imputato di Autostrade per l'Italia Gabriele Camomilla, ingegnere che dal 1986 al 2004 è stato direttore centrale delle Manutenzioni di Aspi che ha chiesto di poter fare spontanee dichiarazioni per sette ore subito prima dell'esame, ossia prima di rispondere alle domande dei pubblici ministeri, che però si sono opposti. I giudici invece si sono riservati e decideranno alla prossima udienza.
È successo all'udienza per il crollo del ponte Morandi del 14 agosto 2018, che costò la vita a 43 persone. Il legale di Camomilla ha motivato la richiesta spiegando che l'ingegnere è anziano e vuole spiegare con chiarezza prima di essere interrogato. Per l'accusa, invece, questa sarebbe una modalità inusuale.
La singolarità della richiesta di Camomilla è proprio nell'andamento esami degli imputati già svolti al processo da settembre ad oggi, dirigenti del Ministero delle Infrastrutture ma anche tecnici di Spea e di Aspi, tutti hanno accettato di rispondere alle domande senza porre condizioni né tantomeno di tentare di condizionare, come appare volere fare l'imputato Camomilla, almeno a dire dei pm che hanno rigettato la richiesta, e come pensano anche le parti civili.
Camomilla, per il pm , aveva il vizio di ammorbidire i report dei controlli sulla rete autostradale affinché non fossero effettuati o rinviati i lavori di manutenzione.
La conferma che l'esame in aula non è una passeggiata arriva dall'interrogatorio di Emanuele De Angelis, uno dei 58 imputati e ingegnere di Spea che si occupò del progetto di retrofitting (il rinforzo delle pile 9 e 10). Il professionista oggi alla fine della quarta udienza di domande e risposte ha chiesto di fermare le domande e di riprendere domani. Di fatto il quinto giorno di interrogatorio. Si tratta, al momento, dell'esame più lungo tra quelli già fatti tra gli imputati. Non solo: gli imputati che avrebbero dovuto parlare dopo di lui hanno revocato la disponibilità. Per questo dopo De Angelis sarebbe toccato a Camomilla, il primo dei dirigenti di livello di Aspi nella lista degli imputati che hanno detto sì all'esame, oggi però il suo legale ha subordinato la disponibilità a parlare del suo assistito a un monologo di sette ore di dichiarazioni spontanee. Troppe per i pm.
A margine dell'udienza oggi ha parlato anche Egle Possetti, portavoce del Comitato familiari vittime ponte Morandi, dopo le intercettazioni fatte sentire in aula. "Continuiamo ad avere conferme della situazione - ha detto - e cioè il tentativo di fare passare come ordinarie manutenzioni che non lo erano. E' una situazione che ha del paradossale ma chiaramente dal punto di vista dell'incremento degli utili, di guadagno aziendale, il fatto che fossero ordinarie faceva sì che poi ci fosse il contributo statale per le straordinarie. Quindi si tratta dell'ennesima conferma di un malaffare diffuso in questa gestione".