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Cronaca

Il Provveditore ed ex ispettore straordinario del Ministero ospite di Primocanale: "Il disastro del Polcevera ha fatto scattare l'allarme sull'intera rete nazionale dove la manutenzione era insufficiente come in Liguria. Ora c'è più prevenzione"
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di Michele Varì
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GENOVA -"Il crollo del Morandi ha fatto scoprire degrado in tutte le tratte autostradali e probabilmente ha evitato altri possibili crolli o disastri".
A parlare è Placido Migliorino, ingegnere siciliano provveditore delle Opere Pubbliche per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata e, dal settembre 2018, dopo il collasso del viadotto Polcevera, e sino all'agosto 2021, ispettore straordinario nominato dall'allora ministro Toninelli per monitorare il nodo autostradale di Genova.

E' stato lui a decretare la chiusura delle tratte autostradali che ancora oggi frenano la viabilità della nostra regione per avviare urgenti lavori di messa in sicurezza.

Il nome di Migliorino è anche trapelato nelle intercettazioni telefoniche degli imputati che lo temevano e l'avevano definito "il Mastino", e poi più volte nominato nelle udienze del processo per la strage del 14 agosto 2018 dove alcuni imputati del servizio di vigilanza del Ministero hanno ammesso che loro credevano che tutti gli ispettori territoriali lavorassero come Migliorino.

Migliorino da ispettore territoriale nel nodo di Roma e del centro Italia, ora è stato promosso provveditore delle tratte del meridione.
A Genova, dove era stato mesi fa in veste di testimone dell'accusa al processo Morandi, è tornato per partecipare a un convegno sui fondi del Pnrr e alla domanda se lui era davvero l'unico ispettore del Mit che svolgeva le ispezioni sul campo, "sporcandosi le mani" come ama dire lui si schernisce: "Io ho solo fatto il mio mestiere e non giudico il lavoro dei mie colleghi. Certo la percentuale di degrado sulla rete autostradale era elevata in tutta Italia, non solo in Liguria dove però ci sono molte più opere come gallerie e viadotti, che sono oltre il 50% del totale".

Aggiunge Migliorino: "Io ho sempre inteso la mia missione ispettiva a 360 gradi, da quando lavoro nell'ufficio di Roma e poi in tutta la rete nazionale, senza limitarsi agli aspetti contenuti nella convenzione, ma  ho esteso il principio della vigilanza ai fini della sicurezza dei cittadini, a livello strettamente stradale per le barriere di sicurezza e alle opere d'arte per quanto riguarda la staticità e a livello anche delle operazioni invernali che possono creare dei disagi alla circolazione".

Laureato alla Sapienza di Roma negli anni '80 con 110 e lode in ingegneria civile, Migliorino ammette di avere sempre avuto una passione particolare per strade, le opere d'arte e le sicurezze strutturale e statica, "ho cominciato lavorando nelle aziende di costruzioni private, dal basso, e sino a diventare direttore di cantiere e gestendo direttamente le costruzioni delle opere, poi mi sono occupato direttore dei lavori e vigilanza sui concessionari delle autostrade".

"Quando sono arrivato a Genova purtroppo il Morandi era già venuto giù, il mio mandato era quello di verificare eventuali situazioni critiche in autostrada per prevenire altri crolli. Ho iniziato a ispezionare un buon 30% di opere d'arte e di viadotti e in alcuni casi limitando addirittura delle infrastrutture per la messa in sicurezza delle opere d'arte non adeguate".

Migliorino poi ricorda le anomalie più gravi trovate in Liguria: "Diversi viadotti avevano criticità che riguardavano gli appoggi a pendolo, componente che dovrebbero avere una rotazione con un certo angolo, purtroppo questo angolo nel corso degli anni in alcuni pendoli si erano modificati ed erano al limite per garantire la stabilità dell'opera. Questo è stato uno dei motivi che mi ha portato a interdire in alcuni viadotti il transito dei mezzi pesanti, perchè le frenature dei mezzi pesanti poteva compromettere la stabilità delle opere, una situazione abbastanza diffusa che siamo riusciti a controllare mettendo in sicurezza quei viadotti"

Migliorino quando ha concluso il suo monitoraggio delle autostrade genovesi aveva quantificato in dieci anni la durata dei lavori: "Tre anni fa quando stava per concludersi la mia esperienza in Liguria avevamo stimato che servivano sette miliardi di euro da investire in dieci anni compresa la gronda che ha un'incidenza fondamentale per la mobilità perché va a scaricare le altre strutture, ritengo che una parte di questi interventi siano in corso, io non sono informato ma credo che Autostrade e il Ministero stanno continuando l'opera da me inizia".

Il provveditore poi risponde alla domanda sulle condizioni delle autostrade extra Liguria: "Io senza falsa modestia ho avuto l'onere e l'onore di poter visionare le autostrade su tutto il territorio italiano e posso garantire che le autostrade della stessa epoca stanno tutte allo stesso modo, e tutte più o meno hanno bisogno di interventi di manutenzione, sì, ci potevano essere altre tragedia, non come il Morandi perchè aveva delle criticità sue, ma a livello di manutenzione le altre autostrade erano a livello di quelle liguri".

"Insomma il crollo del Morandi è stato un campanello d'allarme che ha fatto mettere in sicurezza tutte le altre autostrade - ribadisce il provveditore del Mit -. La prevenzione sistematica è l'unico modo per evitare tragedia come il Morandi e quando ci sono i lavori da fare vanno fatti ed è anomalo la tendenza che esiste ancora oggi di dilazionare lavori che invece sono urgenti, non basta monitorare, faccio sempre l'esempio, se ho un paziente che è malato certamente il monitoraggio, gli misuro la febbre, la tachipirina, e lo tengo sotto controllo, certamente è un modo per vedere che non si aggrava, ma se a quel malato non faccio interventi radicali difficilmente porterò quel malato alla guarigione, e purtroppo questo purtroppo non è stato ancora stato recepito in modo adeguato dagli operatori del settore".

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